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Gli ultimi dati raccolti da autorevoli fonti istituzionali[1] mostrano variazioni del clima mondiale senza precedenti. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il più importante organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, nel recente Report 2022, evidenzia che «Il riscaldamento globale è responsabile di diversi fenomeni rischiosi per l’ambiente. Dallo scioglimento dei ghiacciai all’innalzamento del livello del mare, dall’incremento delle ondate di calore all’aumento di alluvioni».
Il Report prevede, a livello europeo, un incremento della frequenza e dell’intensità dei fenomeni meteorologici estremi, comprese le ondate di calore marine, con effetti critici per la natura e le persone. In Italia il fenomeno sta riducendo i raccolti e prosciugando i fiumi con temperature che negli ultimi 60 anni hanno mostrato una crescita costante, con un aumento maggiore rispetto a quello medio registrato a livello globale. Caronte e altri anticicloni africani, che fino a 20-30 anni fa rappresentavano un’eccezione per le nostre aree, dominate dall’anticiclone delle Azzorre, arrivano con sempre maggiore frequenza e rimangono stazionari per molto tempo. Solo negli ultimi quattro anni nel nostro Paese sono avvenuti circa 700 eventi estremi[2], come siccità e alluvioni: più del doppio di quanto avvenuto nel decennio precedente.
In questo contesto, nell’ambito dei rapporti di lavoro nel settore agricolo, ove gli operatori lavorano spesso all’aperto o nelle serre e sono particolarmente esposti agli effetti dei raggi solari, è di particolare rilevanza tenere in debita considerazione l’impatto dello stress termico sulla salute e sicurezza degli operatori.