tr?id=945082922274138&ev=PageView&noscript=1 Colture fuori suolo: sostenibilità ambientale senza un adeguato quadro normativo

La Rivista | nº 08-09 Settembre 2022


Colture fuori suolo: sostenibilità ambientale senza un adeguato quadro normativo

di Vanni Fusconi, avvocato

Le colture fuori suolo sono costituite da tutte quelle tecniche di coltivazione effettuate in assenza del terreno agricolo in cui la pianta viene nutrita mediante soluzioni che contengono tutti i macro e microelementi assunti con la normale nutrizione minerale.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un forte incremento di tali colture, dovuto principalmente alla necessità di migliorare le rese del prodotto e la sua qualità, nonché di limitare il consumo del terreno e dell’acqua in un’ottica di riduzione dell’inquinamento.

La scelta di adottare tali tecniche di coltivazione incontra alcuni problemi che meritano di essere approfonditi, soprattutto alla luce del fatto che le colture fuori suolo rappresentano ormai un’esigenza in termini di salvaguardia dell’ambiente.

La questione da analizzare è incentrata sull’essenzialità del fattore “terra” che, da sempre, ha rappresentato l’elemento necessario per lo svolgimento delle attività agricole ma che, nell’alveo delle colture fuori suolo, pare non essere più indispensabile.

Chiaramente, il mancato impiego del terreno per lo svolgimento di tali attività comporta non poche problematiche dal punto di vista del loro inquadramento nell’ambito delle attività agricole, sia per quanto riguarda la disciplina civilistica che per quella fiscale.

Da un punto di vista civilistico, la riforma del 2001, modificando l’art. 2135 c.c., ha portato il requisito di agrarietà dell’impresa, in passato incardinata sulla centralità del fondo rustico, a basarsi sul concetto di cura e sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso fatta anche senza l’utilizzo del fondo.

Anche se l’espressione riportata nella norma civilistica “possono utilizzare il fondo” potrebbe indurre ad immaginare una agricoltura senza terra, esercitata in qualsiasi luogo, non bisogna dimenticare l’intento del Legislatore che, da sempre, è stato quello di mantenere un legame tra produzione agricola e territorio.

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