tr?id=945082922274138&ev=PageView&noscript=1 Produzione e commercio internazionale dei fertilizzanti

La Rivista | nº 10 Ottobre 2022


Produzione e commercio internazionale dei fertilizzanti

di Sergio Rivaroli, docente di economia e politica agraria

Premessa

L’impennata della domanda dei fertilizzanti, l’aumento dei prezzi delle materie prime, la doppia dipendenza dal gas del comparto dell’agrochimica, la contrazione della produzione di fertilizzanti in Europa e l’attuale interruzione delle importazioni dei nutrienti provenienti dalla Russia in risposta alle sanzioni economiche ricevute, ha gettato nello scompiglio l’intero settore agroalimentare Italiano ed Europeo. A rendere ancor più complessa la situazione a livello Mondiale è l’aumento della domanda interna di fertilizzanti in paesi produttori come Cina, Russia ed Egitto che, ancor prima del conflitto in Ucraina, ne avevano già ridotto le esportazioni con conseguenti ripercussione sui prezzi. A tutto ciò si aggiunge l’effetto della guerra sulle esportazioni di elementi azotati dall’Ucraina. Tale situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente in seguito al mancato approvvigionamento di fertilizzanti dalla Russia e Bielorussia con ripercussioni pesanti sul costo di produzione dei prodotti agricoli e gli inevitabili effetti sul prezzo finale dei prodotti alimentari. Considerando il ruolo chiave del comparto dell’agrochimica per l’intero sistema agroalimentare, l’obiettivo del presente articolo è quello di offrire al lettore un quadro della produzione e del commercio internazionale dei fertilizzanti.

Quadro produttivo mondiale

Secondo le statistiche ufficiali della FAO, la produzione mondiale dei principali elementi nutritivi (azoto, fosforo e potassio) nel 2020 è di 213 milioni di tonnellate, di cui poco più di 123 milioni di azoto, quasi 45 milioni di fosforo e di potassio. Nel corso del decennio 2011-2020, la disponibilità di elementi nutritivi è leggermente aumentata, facendo registrare un incremento medio annuo del 1,2%. Nello stesso arco temporale, la produzione annua di azoto è cresciuta ad un ritmo dell’1,4% medio annuo, del 2,1% medio annuo per il potassio, mentre è rimasta sostanzialmente stabile per il fosforo (Figura 1).

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