tr?id=945082922274138&ev=PageView&noscript=1 Allevamenti suini, permane il segnale d'allarme e di tensione sui mercati

La Rivista | nº 01 Gennaio


Allevamenti suini, permane il segnale d’allarme e di tensione sui mercati

di Giancarlo Belluzzi, medico veterinario

Molta preoccupazione serpeggia ancora tra gli addetti al settore. Il virus della Peste viene segnalato “in circolazione”, sia in Europa che nelle due aree russo-asiatiche. Gli allevatori italiani non devono abbassare la guardia, poiché il mercato di questa carne e dei derivati rischierebbe il tracollo se il virus rompesse l’argine delle due aree interessate (Piemonte-Liguria e Lazio) ed attualmente sotto controllo. Ma il problema dei cinghiali è ancora la brace che cova sotto la cenere.

Siamo giunti all’inizio dell’anno e due questioni rimangono completamente aperte: il mercato, che come sempre più spesso accade, inverte bruscamente la sua rotta in maniera improvvisa, e la Peste Suina Africana, che rimane una minaccia e che condiziona pesantemente anche le compravendite di suini e carni. A parte quindi la prima questione, è ancora la malattia nei cinghiali, serpeggiante come la storia di questi ultimi anni insegna, che può aggravare la situazione sanitaria del nostro paese e produrre spinte incontrollabili sia sul mercato interno che soprattutto su quello internazionale.

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