La Legge n. 197/2022, all’articolo 1, comma 100 e seguenti, ha reintrodotto la disciplina che, in precedenza, era stata regolata dall’articolo 1, commi da 115 a 120, della Legge n.208/2015 in materia di assegnazione agevolata e cessione di beni ai soci nonché della trasformazione agevolata in società semplice. Nel precedente numero della Rivista abbiamo trattato della trasformazione agevolata in società semplice, in questo documento vogliamo invece soffermarci sulle operazioni di assegnazione e cessione agevolata ai soci.

L’agevolazione in commento consente di assegnare e cedere ai soci delle società commerciali, con l’applicazione di una fiscalità agevolata, immobili e beni mobili registrati non strumentali ovvero di effettuare la trasformazione agevolata in società semplice.

In via generale l’assegnazione ai soci è un’operazione con la quale la società procede, nei confronti dei soci, alla restituzione di capitale, di riserve di capitale oppure alla distribuzione di utili o riserve di utili. L’assegnazione può configurarsi anche nell’ipotesi di recesso, riduzione del capitale esuberante di liquidazione previsti dall’articolo 47, comma 7 del TUIR. Tale comma dispone che “Le somme o il valore normale dei beni ricevuti dai soci in caso di recesso, di esclusione, di riscatto e di riduzione del capitale esuberante o di liquidazione anche concorsuale delle società ed enti costituiscono utile per la parte che eccede il prezzo pagato per l’acquisto o la sottoscrizione delle azioni o quote annullate”.

Per la società l’assegnazione di beni strumentali e patrimoniali determina la realizzazione di plusvalenze date dalla differenza tra il valore normale del bene assegnato ed il suo costo fiscalmente riconosciuto; lo stesso vale per i beni merce.