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La Rivista | nº 02 Febbraio 2023


Lavoro occasionale in agricoltura: la nuova disciplina

di Andrea Fiumi, consulente del lavoro

Al fine di favorire e garantire la continuità produttiva delle imprese agricole e sopperire alla carenza di personale che, negli ultimi anni, è divenuto un problema di sempre maggior consistenza, non solo in agricoltura, il Legislatore per l’anno 2023 ha introdotto modifiche alla disciplina delle Prestazioni occasionali in agricoltura.

Con la Legge di Bilancio 2023 viene prevista, in via sperimentale per il biennio 2023-2024, una nuova tipologia contrattuale specifica per l’agricoltura e determinata da esigenze di natura occasionale. Questo, tramite la soppressione delle norme che nell’art. 54-bis del D.L. n 50/2017 prevedevano l’applicabilità delle le prestazioni occasionali, c.d. PrestO, al lavoro occasionale agricolo.

Pertanto l’unico contratto di lavoro occasionale in agricoltura da considerarsi valido è quello previsto dalla Legge di Bilancio 2023.

Requisiti e condizioni

Le prestazioni occasionali (conosciute come PrestO e prima ancora rappresentate dal sistema dei voucher) erano già in vigore da anni e, come noto, poco sfruttate a causa della complessità burocratica imposta dalla normativa.

La Legge di Bilancio è intervenuta in primis aumentando il valore massimo complessivo dei compensi erogabili da ciascun utilizzatore, in riferimento alla totalità dei prestatori, che passa dai precedenti 5.000 ai 10.000 euro.

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