Perché si parla tanto di Antibiotici e di Antimicrobico-Resistenza

di Giancarlo Belluzzi, medico veterinario

La PAC attuale ha previsto che l’Eco-schema 1 fosse dedicato al premio per l’utilizzo prudente degli antibiotici. Questi farmaci sono indispensabili nelle infezioni di uomini ed animali e sono stati il toccasana per risolvere le malattie batteriche ma sono stati talvolta utilizzati massicciamente negli anni precedenti, provocando delle reazioni di “resistenza” nei germi, al punto da vanificare ormai molte cure. Questo rappresenta un grave problema a cui mettere mano al più presto, sia in campo umano che veterinario. L’Italia ne esce bene. 

Attualmente uno dei più grossi problemi della medicina (umana e veterinaria) è l’antimicrobico-resistenza (AMR) che rende l’antibiotico, farmaco indispensabile nelle infezioni, sempre più spesso inefficace. Questo fenomeno è definito come un’ostilità del germe responsabile di un'infezione verso la sostanza (antibiotico) che tenta di ucciderlo. È un processo “naturale” per un microrganismo (il batterio o germe) che, minacciato nella sua sopravvivenza, reagisce nei confronti di chi lo combatte ed allora mette in atto un meccanismo di rafforzamento, trasformandosi e diventando capace di sopravvivere alle cure antibiotiche, cosicché sempre più spesso queste ultime risultano inefficaci.

In questi ultimi decenni questo processo è diventato talmente ampio e potente da rendere alcune malattie inarrestabili: ogni anno, nel nostro paese, si stimano 10.000 morti per questa causa. “Ogni 30 secondi una persona al mondo muore per antibiotico resistenza; si calcolano 5 milioni di morti l’anno ed una infezione su 5 in Europa è causata da agenti microbici resistenti”. Da qui al 2050 il fenomeno potrebbe ampliarsi talmente da raggiungere la spaventosa cifra di 50 milioni di perdite umane. Questi ultimi sono alcuni dei dati indicati giorni fa da Sandra Gallina, direttore generale Salute e Sicurezza alimentare della Commissione UE, che ha sottolineato che quella in corso è una “grande pandemia”. Ma l’antibiotico resistenza, ha avvertito Gallina, “ha anche un costo enorme”, sia in medicina umana che veterinaria[1]. Con gli anni allevatori e veterinari si sono resi consapevoli della gravità del problema e sono ormai preparati ad affrontarlo soprattutto quando colpisce i giovani animali della vitellaia, già privi di per sé di anticorpi protettivi.  Nella PAC 2023-2027 è stato giustamente inserito l’Eco-schema 1 che serve proprio ad arginare l’utilizzo eccessivo di antibiotici; l’allevatore che riduce l’utilizzo del farmaco e più si avvicina alla DDD Regionale (la mediana dei consumi della sua Regione) viene premiato con una cifra consistente per ogni capo, che secondo la tipologia di allevamento, varia da 24,00 a 66,00 euro/UBA (unità di bovino adulto)[2].

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