Fondo grano duro e Fondo sovranità alimentare

di Angelo Frascarelli, docente di politica agroalimentare

La Politica Agricola Comune (PAC) rappresenta in Italia un sostegno di quasi 7,4 miliardi di euro, a vantaggio degli agricoltori e delle zone rurali.

Per l’entità delle risorse, la PAC attira ovviamente la maggiore attenzione del mondo agricolo. Tuttavia, oltre alla PAC, gli agricoltori nel 2024 e nei prossimi anni possono beneficiare anche della Politica Agricola Nazionale (PAN) che prevede sostegni pubblici per alcune filiere per contribuire al raggiungimento di alcuni obiettivi specifici per il nostro Paese. Tra questi ci sono i “fondi filiere”, che hanno l’obiettivo di stimolare la produzione e favorire i contratti di filiera in alcuni settori.

Nel 2024 e anni successivi, saranno due i “fondi filiere” attivi:

  • Fondo grano duro (Decreto Ministeriale 20 maggio 2020, modificato dal Decreto Ministeriale 12 settembre 2022);
  • Fondo per la sovranità alimentare (Decreto Ministeriale n. 0417171 del 9 agosto 2023).

Il Fondo grano duro è attivo dal 2017 e dispone di una dotazione variabile tra 10 e 14 milioni di euro annui. Il Fondo per la sovranità alimentare è stato emanato recentemente e sarà attivo per 4 annualità, dal 2023 al 2026 con una dotazione annua di 25 milioni di euro (tabella 1).

Gli importi massimi erogabili variano per i vari fondi (tabella 2 e 3), come anche le condizioni di ammissibilità. Per tutti i due fondi, l’aiuto è in “de minimis” (massimo 25.000 euro in tre anni) per un massimo di 50 ettari annui ed è richiesto un contratto di filiera di durata almeno triennale.

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