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Il settore vitivinicolo in Italia è regolato da un sistema complesso di autorizzazioni per l'impianto e il reimpianto dei vigneti, in linea con la Politica Agricola Comune (PAC) dell'Unione Europea[1]
Negli ultimi anni, e, in particolare, con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) n. 1308/2013[2], che disciplina l’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (c.d. OCM Unica)[3], la normativa in materia ha subito una significativa evoluzione.[4] La regolamentazione europea relativa ai vigneti si fonda sul controllo della struttura produttiva e, in particolare, della superficie vitata, con l'obiettivo di contenere le produzioni, riequilibrare il mercato e migliorare la qualità del vino europeo.
Il presente contributo si propone di analizzare l’attuale quadro normativo alla luce della Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027[5], nonché le problematiche giuridiche e le controversie inerenti la gestione delle autorizzazioni e gli investimenti dei produttori. Verranno esaminati, in particolare, i principali interventi giurisprudenziali in materia, con un focus sul fenomeno degli affitti fittizi e sulle politiche di espianto dei vigneti.