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È allarme per la ricomparsa delle due malattie nel centro sud del paese. Queste malattie batteriche, da anni quasi del tutto debellate nella stragrande maggioranza del nostro Paese, si ripresentano con tutti i conseguenti pericoli per la zootecnia e per la salute umana.
Quando si parla di queste malattie la memoria di allevatori e veterinari va immediatamente al secolo scorso ed agli anni di lotta, sacrifici, perdite e costi che hanno causato queste due gravi infezioni; d’altronde fin da allora si era capito che era in pericolo sia la salute degli animali che quella dell’uomo. Per questo motivo nella metà del secolo scorso gli annali storici dei servizi veterinari si riempirono di nomi e di aziende infette, con bovini ed altri ruminanti destinati all’abbattimento, con allevatori costretti a rincorrere le poche indennità delle loro mandrie ed a selezionare il bestiame per non propagare quelle maledette malattie. Il motivo era molto chiaro: il personale in azienda rischiava di contratte l’infezione e, tramite la commercializzazione del latte, si poteva diffondere il germe tra la popolazione.