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Il Testo Unico Fonti Rinnovabili (di seguito “Testo Unico” o “Decreto”), approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 25 novembre 2024[1], costituisce uno dei più rilevanti interventi di riordino normativo nel settore delle energie rinnovabili in Italia.
L’obiettivo dichiarato è ambizioso: semplificare, razionalizzare e uniformare le procedure amministrative per l’installazione e la gestione di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili, in linea con gli obblighi euro-unitari e con le esigenze di accelerazione della transizione energetica.
Il Decreto, composto da 15 articoli, introduce importanti novità, tra cui l’eliminazione della comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) e l’adozione di tre regimi autorizzativi, segnando un tentativo di superamento della complessità burocratica che storicamente caratterizza il settore. Tuttavia, nonostante le intenzioni dichiarate di semplificazione, il provvedimento ha suscitato critiche da parte di operatori, enti locali e giuristi, i quali hanno sottolineato che alcune disposizioni, come la gestione dei vincoli paesaggistici e i requisiti documentali aggiuntivi, potrebbero aggravare gli oneri procedurali anziché ridurli.