Controlli fiscali in agricoltura: sotto la lente del fisco i prezzi di trasferimento alla società commerciale

di Vanni Fusconi, avvocato

L’attività agricola beneficia, nell’ordinamento tributario italiano, di un regime fiscale e contributivo particolarmente favorevole, finalizzato a sostenere un settore strategico per l’economia nazionale.

Tra le varie forme giuridiche utilizzabili per lo svolgimento dell’impresa agricola, la società semplice (s.s.) rappresenta, senza dubbio, lo strumento più idoneo per accedere in maniera piena e diretta ai benefici fiscali, in particolare alla determinazione forfettaria del reddito agrario e dominicale su base catastale, prevista per gli imprenditori agricoli individuali e per le società semplici che esercitano attività agricola ai sensi dell’art. 2135 c.c.

Tuttavia, nelle realtà agricole di maggiore dimensione o complessità organizzativa, è prassi consolidata affiancare alla società semplice o all’impresa agricola individuale un soggetto giuridico diverso, generalmente una società a responsabilità limitata (S.r.l.), avente lo scopo di fungere da interfaccia operativa e commerciale con il mercato. In tale configurazione, la S.r.l. svolge tipicamente funzioni di trasformazione, commercializzazione o logistica, lasciando alla società agricola la fase produttiva vera e propria.

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