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Le garanzie difensive nei controlli ufficiali mediante analisi di campioni: la controperizia e la controversia

di Stefano Senatore, avvocato esperto in diritto alimentare e vitivinicolo

Nell’ambito dei controlli ufficiali in materia di sicurezza alimentare, le attività di campionamento ed analisi assumono, senz’altro, un ruolo di primaria importanza.

Gli accertamenti analitici consentono, infatti, alle Autorità competenti di monitorare la presenza di pericoli microbiologici, chimici e fisici negli alimenti, nonché di verificare il rispetto dei limiti massimi di contaminazione previsti dalla normativa. Tra questi ultimi, esemplificativamente, si ricordano:

  • i criteri microbiologici, stabiliti dal Regolamento (CE) 2073/2005[1];
  • i tenori massimi di contaminanti chimici, indicati dal Regolamento (UE) 2023/915[2];
  • i livelli massimi di residui di antiparassitari, di cui al Regolamento (CE) 396/2005[3];
  • i limiti massimi di residui di sostanze farmacologicamente attive negli alimenti di origine animale, elencati dal Regolamento (UE) 37/2010[4].

A favore degli operatori che vengano sottoposti a tale modalità di controllo ufficiale, l’ordinamento riconosce specifici diritti difensivi, che possono essere esercitati attraverso due particolari procedure: la controperizia e la controversia.

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