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Una riflessione sull’occupazione nel settore agricolo in Italia: evidenze dai dati più recenti

di Paolo Emilio Bartolucci, Università di Perugia

Il sistema agricolo italiano sta attraversando un periodo di profondo rinnovamento, nel corso del quale uno degli aspetti più significativi riguarda la trasformazione del lavoro agricolo.

Questa trasformazione si manifesta sia sul piano quantitativo - con l’occupazione agricola scesa al 3,4% del totale degli occupati - sia su quello qualitativo, dove si registra una crescente richiesta di competenze multidisciplinari per affrontare un contesto economico e produttivo sempre più complesso e dinamico.

La scarsità di manodopera disponibile, l’integrazione di tecnologie avanzate nei processi produttivi, l’attenzione crescente alla sostenibilità ambientale e l’adattamento a un mercato in costante evoluzione impongono un ripensamento del ruolo del lavoro in agricoltura. Non si tratta solo di reperire forza lavoro, ma anche di attrarre profili con competenze adeguate alle nuove esigenze del settore. In questo scenario, il lavoro agricolo assume un volto nuovo, segnato da una progressiva riduzione della manodopera tradizionale e da un processo di professionalizzazione crescente delle figure coinvolte.

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