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La Rivista | nº 09 Settembre 2019


Chi si ferma, è perduto

di Luciano Mattarelli, direttore responsabile

Purtroppo stiamo assistendo ad una rivoluzione tecnologica inesorabile che vede il settore dell’agricoltura fra i più penalizzati, in quanto è mancato quel passaggio formativo che soprattutto le associazioni di categoria avrebbero dovuto fare nei confronti dei loro assistiti.

Oggi cittadini e imprenditori devono fare i conti con un progresso tecnologico spietato ed irreversibile, il cui incedere presuppone anche velocissimi mutamenti di tipo culturale che, nonostante il cambio generazionale, non sono ancora entrati pienamente nella quotidianità del nostro vivere.

Uno tra i cambiamenti più importanti è quello legato alle modalità di pagamento. I contanti, infatti, sembrano sempre più inesorabilmente destinati a sparire: in alcune città, come ad esempio a Londra, il “pagamento cash” è sempre più difficile mentre tramite carta di credito oppure, ancora meglio, smartphone, è possibile effettuare facilmente qualsiasi acquisto. E chi non si adegua rischia di restare sempre più indietro.

Per meglio comprendere l’entità di questo processo innovativo irreversibile e non opportunamente affrontato dagli imprenditori italiani, soprattutto quelli del settore agricolo, occorre tenere ben presenti alcuni trend.

In Italia, il valore dei prelievi in contanti negli ultimi 10 anni è raddoppiato, con un tasso di crescita medio annuale dell’8,1%, un dato significativo se paragonato al 2,1% della Germania e al -1,3% del Regno Unito. I malpensanti potrebbero sostenere che l’aumento dell’uso del contante sia legato a motivi diversi dalla scarsa propensione alla digitalizzazione del nostro paese, ma in realtà non è così.

Oggi, negli Stati Uniti con una carta Google Express si possono ordinare prodotti con un semplice comando vocale e quindi acquistare prodotti nel modo più naturale possibile: utilizzando la voce.

Mark Zuckerberg ha annunciato che fra pochissime settimane sarà possibile pagare e trasferire denaro fra amici, utilizzando per tale scopo Whatsapp con la stessa semplicità con la quale adesso si mandano messaggi.

Alcuni supermercati si stanno già organizzando per fare in modo che i clienti entrino, mettano la spesa nel carrello ed escano senza passare dalla cassa. Il cliente viene identificato via telefonino, appositi sensori registrano i prodotti acquistati e fanno il conto che si salda da solo con l’apposita carta di credito associata. Senza contare che, in un futuro non troppo lontano, il processo evolutivo dell’intelligenza artificiale connessa ad internet permetterà al frigorifero di fare la spesa da solo non appena latte, insalata e uova finiranno.

Un’altra considerazione che sorge riguarda il sistema dei pagamenti che, fino a qualche anno fa, era presidiato esclusivamente dalle banche, mentre oggi si allarga a soggetti terzi che, oltre al vantaggio economico, possono sfruttare una mole enorme di informazioni su milioni di utenti connessi di cui conoscono preferenze e comportamenti; stiamo parlando dei cosiddetti “Big Data”, ovvero grandi quantità di dati alla cui produzione contribuiamo ogni giorno anche noi in maniera più o meno consapevole.

Secondo alcuni analisti, gli effetti di questo processo innovativo e culturale potrebbero vedersi in maniera importante, entro pochi anni, anche nel settore bancario: gli esperti del settore sostengono, infatti, che le filiali bancarie presto spariranno del tutto così come sono scomparse le cabine telefoniche.

Anche solo fino a pochi anni fa, questa era pura fantascienza, mentre oggi è una realtà sempre più diffusa e alla portata di tutti, mentre non altrettanto semplice è accettarla: oltre ad essere mancata la giusta formazione, a molti è finora mancata la capacità di comprendere che tutto cambia ad una velocità pazzesca.

A tale scopo, è sempre più importante rimanere aggiornati sulle novità e sui principali trend del mercato, ma soprattutto è decisivo riservare tempo e risorse per la formazione e la conoscenza delle nuove tecnologie, da cui è possibile ottenere vantaggi economici anche rilevanti. E questo vale per tutti: imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti e chi più ne ha, più ne metta.

Il mondo contemporaneo sta cambiando le regole del gioco: la globalizzazione ha ridotto le distanze, la tecnologia ha ridotto i tempi, la concorrenza è diventata totale.

L’unica certezza è che chi si ferma è perduto.





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