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Si è protratto fino all’alba il Consiglio dei Ministri che, nella seduta iniziata il 15 ottobre, ha approvato il disegno di Legge di Bilancio e il Decreto Fiscale 2020.
L’obiettivo principe della manovra era quello di evitare gli incrementi dell’IVA il cui peso grava per oltre 23 miliardi di euro e, ancora per una volta, si è riusciti ad evitare che ciò avvenisse.
I pilastri della manovra sono: lotta all’evasione, riduzione del cuneo fiscale, stretta sul contante, industria 4.0 e green economy.
A partire dal 2020 si prevede l’avvio di un percorso che dovrà ridurre progressivamente la pressione fiscale sul lavoro attraverso una riforma dell’IRPEF.
A tal fine, sarà istituito un fondo per l'avvio di un percorso strutturale di riduzione del cuneo fiscale sui lavoratori, le cui modalità saranno definite con appositi provvedimenti normativi. Le risorse destinate a questa misura sono previste per l’anno 2020 in 0,16 punti percentuali di PIL e 0,26 punti nel 2021.
Nel documento programmatico si conferma la piena attuazione delle riforme pensionistiche al fine di ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia sulla spesa pubblica e creare margini per altra spesa sociale e spesa pubblica. È quindi prevista la proroga dell’APE Social e di Opzione donna con cui si attribuisce alle lavoratrici la possibilità di andare in pensione anticipata anche per il 2020.
Se, da un lato, sono confermate le detrazioni per la riqualificazione energetica, per gli impianti di microcogenerazione e le ristrutturazioni edilizie, è anche prevista una rimodulazione del sistema delle detrazioni.
Il documento programmatico indica in particolare la proroga al 31 dicembre 2020:
Viene invece introdotta, per il 2020, una detrazione dell’90% per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici ("Bonus facciate").
È prevista l’introduzione di una soglia di reddito oltre la quale l’agevolazione IRPEF relativa a oneri detraibili al 19% si azzererebbe con gradualità. Saranno però escluse da tale limitazione le detrazioni per spese per interessi passivi sui mutui.
Aumentano le imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro, passando da euro 50 a euro 150 ciascuna e, contestualmente, al fine di equiparare il prelievo tributario di queste imposte sui trasferimenti immobiliari, viene prevista la riduzione da euro 200 a euro 150 per ciascuna imposta sui trasferimenti immobiliari soggetti ad IVA.
Sarà introdotta anche un'imposta di bollo a 2,4 euro per foglio per i certificati rilasciati da organi dell'autorità giudiziaria relativi alla materia penale.
Non decollerà il prossimo 1° gennaio il regime di flat tax previsto nella precedente Legge di Bilancio che prevedeva, appunto, la possibilità di accesso a questo nuovo regime impositivo a imprenditori e lavoratori autonomi. Il provvedimento è stato abrogato per evitare abusi.
Inoltre, anche se ancora non sono chiare le intenzioni del Governo, sono stati rimodulati i parametri del "regime dei minimi" prevedendo in 20.000 euro i nuovi limiti per le pese per personale e per i beni strumentali. Tale regime, riservato ai soggetti che nell’anno precedente hanno realizzato un reddito inferiore a 30.000 euro (derivante da lavoro dipendente, d’impresa o da lavoro autonomo), prevede la determinazione analitica del reddito ed un regime premiale fatturazione elettronica.
Sembra quindi che vi sia l’intenzione di cambiare orientamento circa i regimi forfettari “supersemplificati” che, invece, erano stati oggetto di riforma del precedente Governo.
Il documento programmatico prevede anche l’estensione al periodo 2020-2022:
Inoltre, è prevista la proroga al 2020 del credito di imposta per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno e del credito di imposta per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone terremotate Centro Italia.
Allegato - Ecco l'ultima versione del testo del Decreto Fiscale!