I fornitori e i partner della Marca del distributore (MDD) saranno tenuti ad approvvigionarsi da produttori agricoli in regola con tasse, contributi previdenziali e che applicano correttamente degli adempimenti in materia in materia di lavoro.
In pratica, i prodotti commercializzati all’interno dei punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) con lo stesso brand dell’insegna, o con marchi riferibili all’impresa distributiva, dovranno assolvere anche al requisito “etico” del produttore agricolo originario.
Al convegno inaugurale di “MarcabyBolognaFiere 2020”, tenutosi a dicembre, è stato sancito l’impegno dell’Associazione della distribuzione moderna per una “filiera responsabile”.
L’impegno prevede che, dal 2021, i distributori dovranno dimostrare che anche i produttori agricoli, loro fornitori, rispondano ai requisiti di regolarità contributiva, fiscale e di contrasto al caporalato. Pertanto i fornitori iscritti alla rete del lavoro agricolo di qualità, istituita presso l’INPS, disporranno dei requisiti richiesti da MDD.
La Rete del lavoro agricolo di qualità
Possono accedere alla Rete del lavoro agricolo di qualità tutti i soggetti datori di lavoro, qualunque sia la forma giuridica, e le imprese che svolgono in via principale una delle attività di cui all’articolo 2135 c.c., primo comma, che assolvono, per gli operai assunti alle proprie dipendenze, gli obblighi relativi alla contribuzione agricola unificata (Circolare INPS n. 94 del 20 giugno 2019).
Ai sensi dell’articolo 6, comma 1, Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91, modificato dall'articolo 8, Legge 29 ottobre 2016, n. 199, possono partecipare alla Rete del lavoro agricolo di qualità le imprese agricole in possesso dei seguenti requisiti:
- non avere riportato condanne penali per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, per delitti contro la pubblica amministrazione, delitti contro l'incolumità pubblica, delitti contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio, delitti contro il sentimento per gli animali e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, delitti di cui agli articoli 600, 601, 602 e 603-bis del Codice Penale;
- non essere state destinatarie, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative, ancorché non definitive, per violazioni in materia di lavoro, legislazione sociale e rispetto degli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse. La presente disposizione non si applica laddove il trasgressore o l'obbligato in solido abbiano provveduto, prima della emissione del provvedimento definitivo, alla regolarizzazione delle inosservanze sanabili e al pagamento in misura agevolata delle sanzioni, entro i termini previsti dalla normativa vigente in materia;
- essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi;
- applicare i contratti collettivi di cui all'articolo 51 del Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81;
- non essere controllate o collegate, ai sensi dell'articolo 2359 del Codice Civile, a soggetti che non siano in possesso dei suddetti requisiti.
Alla Rete possono aderire, attraverso la stipula di apposite convenzioni, anche altri soggetti (sportelli unici per l'immigrazione, istituzioni locali, centri per l'impiego, enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura, ecc.).
Come aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità
Per entrare negli elenchi delle imprese iscritte alla Rete occorre presentare una domanda all’INPS tramite il servizio dedicato. La domanda si presenta online attraverso il portale INPS. Occorre pertanto disporre delle credenziali di accesso al portale.
Si tratta di una prima iniziativa che guarda al mercato con una nuova prospettiva. Ci si augura che l’impegno delle imprese virtuose possa poi sfociare in concrete opportunità commerciali ed economiche.
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