Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
La Legge di Bilancio 2020 ha esteso ulteriormente la c.d. Nuova Sabatini, prevedendo maggiori agevolazioni per le PMI che acquistano beni strumentali.
Tale agevolazione, che ricordiamo essere stata messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per tutte le imprese che vogliono rinnovare gli impianti e i macchinari e acquistare nuove attrezzature, è stata introdotta per la prima volta dal D.L. n. 69/2013.
Inizialmente, le misure previste dal legislatore erano finalizzate alla concessione, alle PMI, di:
Tali misure sono state dapprima estese con la Legge di Bilancio 2017 (L. 232/2016) e ulteriormente allargate con la Legge 160/2019.
I principali aspetti della Nuova Sabatini, così come definiti dall’art. 1, commi 226-229 della L. 160/2019, sono sostanzialmente i seguenti:
È stato previsto un rifinanziamento di 105 milioni di euro per l’anno 2020, di 97 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e di 47 milioni di euro per l’anno 2025, per sostenere la concessione di finanziamenti agevolati per investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, compresi i c.d. investimenti in beni strumentali “Industria 4.0” e di un correlato contributo statale in conto impianti, rapportato agli interessi calcolati sui predetti finanziamenti.
Sulle somme autorizzate è mantenuta la riserva del 30% delle risorse e la maggiorazione del contributo statale del 30% per gli investimenti in beni strumentali c.d. “Industria 4.0”.
Se tali investimenti sono realizzati dalle micro e piccole imprese nel Mezzogiorno, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, la maggiorazione del contributo statale per investimenti “Industria 4.0” è del 100% nel limite complessivo di 60 milioni di euro a valere sulle risorse autorizzate.
La norma non prevede espressamente il riparto annuale della riserva dei 60 milioni nel quinquennio 2020-2025, ma la relazione tecnica alla Legge di Bilancio prevede una suddivisione di 12 milioni per il 2020, 11 milioni per gli anni 2021-2024 e 4 milioni per il 2025.
È prevista un’ulteriore riserva, pari al 25% delle risorse autorizzate, destinata alle micro, piccole e medie imprese a fronte dell’acquisto, anche mediante leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale.
Anche per tali operazioni opera una maggiorazione del contributo statale, che viene rapportato, in via convenzionale, sul finanziamento a un tasso annuo del 3,575% (dunque, il contributo statale è maggiorato del 30% rispetto al contributo ordinario).
Per essere ammessi ai suddetti benefici è necessaria una certificazione rilasciata dal fornitore dei beni e dei servizi, o da un professionista indipendente, che attesti la rispondenza degli investimenti effettuati ai requisiti di ecosostenibilità e la quantificazione del relativo impatto.
Ricordiamo che la Nuova Sabatini, così come riportato nella “Guida agli investimenti” pubblicata dal Ministero dello Sviluppo Economico, fa parte degli incentivi fiscali a supporto del Piano Nazionale Impresa 4.0 (già Industria 4.0) come insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e la competitività.
Il contributo statale è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche, concesse per le medesime spese, a condizione che detto cumulo non determini il superamento dell’intensità massima prevista dai Regolamenti UE n. 651/2014, 702/2014 e 1388/2014. In tal caso, il MISE provvede alla rideterminazione del contributo nella misura massima concedibile.
Come precisato nelle FAQ presenti sul sito del MISE, le agevolazioni della Nuova Sabatini sono cumulabili con tutte le norme che prevedono benefici fiscali applicabili alla generalità delle imprese e non sono da considerare “aiuti di Stato”.
Pertanto, a titolo esemplificativo, tale misura può essere cumulabile con:
In attesa di chiarimenti ufficiali, si ritiene che l’obbligo dell’indicazione dei riferimenti di Legge sulle fatture e sugli altri documenti afferenti agli investimenti oggetto del nuovo credito d’imposta, istituito dall’articolo 1, Legge 160/2019 dal comma 184 al comma 197, sia necessario al Ministero anche per evitare che tali operazioni beneficino di agevolazioni oltre gli importi massimi consentiti.