Tra le varie misure adottate dal Decreto Liquidità vi è la novità che, fino a settembre, sono sospese le segnalazioni alla Centrale rischi nel registro dei cattivi pagatori.
Entro l’8 giugno dovrà essere convertito il Decreto n. 23/2020, emanato a fronte dell’emergenza sanitaria COVID-19, in favore di tutti quei soggetti che hanno risentito della crisi economica derivante dalla pandemia.
Tra le misure più rilevanti vi è sicuramente quella legata alle richieste di prestiti coperti da garanzia pubblica: vediamo insieme alcuni interventi.
L’autocertificazione
Il Decreto dispone che, nell’autocertificazione per le richieste di prestiti coperti dalla garanzia dello Stato, bisogna attestare:
- che l’attività d’impresa è stata “limitata o interrotta dall’emergenza epidemiologica” oppure “dagli effetti derivanti dalle misure di prevenzione”;
- che i dati aziendali forniti siano veritieri e completi e che il finanziamento sarà utilizzato per “sostenere costi del personale, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali localizzati in Italia”.
Copertura prestiti
Inoltre, i prestiti garantiti al 100% dalla copertura pubblica potranno arrivare fino a 30.000 euro (prima era fino a 25.000 euro) e la restituzione dovrà avvenire entro dieci anni (non più sei).
Soggetti beneficiari
Anche la platea dei soggetti ammessi alle garanzie pubbliche è stata ampliata: ora possono richiedere i prestiti in esame anche le imprese, salvo per società residenti in paradisi fiscali che non sono ammesse alla garanzia dello Stato sui presiti.
Adesso possono accedere ai prestiti garantiti integralmente dal Fondo di Garanzia per le PMI anche gli enti del terzo settore, tramite una procedura semplificata.
Per poter usufruire della garanzia SACE, estesa anche alle associazioni professionali e alle società tra professionisti e al factoring, l’azienda beneficiaria non potrà delocalizzare la produzione all’estero.
Segnalazione per Centrale rischi
L’attivazione di un prestito accompagnato da garanzia pubblica determina per il beneficiario anche la sospensione delle segnalazioni alla Centrale rischi fino al 30 settembre 2020.
Tale sospensione si applica anche ai sistemi di informazioni creditizie, dei quali fanno parte altri archivi sul credito gestito da soggetti privati e ai quali gli intermediari partecipano su base volontaria.
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