Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Nella Legge di Bilancio che il Governo ha recentemente licenziato, vi sono alcuni capitoli di spesa destinati al settore agricolo, in buona parte a disposizione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Altre novità riguardano il lavoro e gli esoneri previdenziali per i giovani imprenditori.
Avendo destinato buona parte delle risorse per far fronte all’incremento dei costi energetici per sostenere imprese e famiglie, non sono molte le risorse stanziate per il 2023 e destinate agli investimenti. Al settore agricolo e agroalimentare sono destinati 100 milioni di euro per l’anno 2023 e seguenti.
In particolare, l’articolo 73 dell’attuale versione della Manovra, destina 25 milioni di euro, per ogni annualità dal 2023 al 2026, al MASAF, per la costituzione di un “Fondo per la Sovranità Alimentare”.
Il Fondo avrà la finalità di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare Nazionale, attraverso la tutela e la valorizzazione delle produzioni agricole e alimentari di qualità. Inoltre, rientrano nell’ambito degli interventi finanziabili tramite il suddetto fondo anche quelli rivolti alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno alle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato e al fine di garantire la sicurezza delle scorte alimentari.
I criteri e le modalità per l’attuazione del Fondo sono definiti con Decreto dal MASAF, previo accordo in conferenza Stato-Regioni. Si presume che, visto il perdurare dell’attuale stato di crisi, parte di tali risorse potrà essere destinata alla riduzione dei costi sostenuti dalle imprese e dalle filiere produttive maggiormente colpite dagli incrementi dei costi energetici e dei fertilizzanti.
È poi istituito un fondo di 75 milioni di euro, per ogni annualità dal 2023 al 2025, destinato a favorire lo sviluppo di progetti di innovazione, finalizzati all’incremento della produttività per i settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura.
Il fondo dovrà finanziare la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale delle imprese e soluzioni per macchine, robotica, sensoristica e infrastrutture 4.0.
Tra gli obiettivi degli investimenti vi sarà l’introduzione di sistemi per il risparmio idrico, per la riduzione dei prodotti chimici e per il riutilizzo dei sottoprodotti.
Ben più consistente è il fondo di 500 milioni di euro, istituito nello Stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, destinato all’acquisto di beni di prima necessità dei soggetti con ISEE inferiore a 15.000 euro. Pur nella consapevolezza che si tratta di risorse che non possono avere significativi riflessi sul mercato, nel caso venga data priorità agli acquisti di produzioni italiane, si potrà comunque contribuire a stimolare il mercato interno dei prodotti agroalimentari.
L’esonero contributivo riconosciuto ai giovani agricoltori (coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali di età inferiore a quaranta anni) che si iscriveranno nel corso del 2023 alla rispettiva previdenza agricola, ferma restando l’aliquota di computo per le prestazioni pensionistiche, è riconosciuto per un massimo di 24 mesi.
L’esonero contributivo non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote contributive. La misura era stata riproposta dalla Legge n. 160/2019 per le nuove iscrizioni nelle annualità dal 2020 al 2022. Con questa disposizione, verrebbe data continuità ad un’importante misura, volta ad incentivare l’imprenditorialità nel settore agricolo.
La proposta di Legge di Bilancio eleva a 10.000 euro (attualmente 5.000 euro) il limite complessivo dei compensi che il prestatore di lavoro occasionale deve rispettare, considerando i compensi percepiti nel corso dell’anno per tutte le prestazioni occasionali rese, al fine di poter essere assunto tramite il sistema dei voucher.
Rientreranno nel lavoro occasionale le prestazioni svolte nell’ambito delle attività agricole di carattere stagionale per un periodo non superiore a quarantacinque giorni nel corso dell’anno solare. Per ogni giornata lavorativa, si dovranno comunque corrispondere al lavoratore almeno tre buoni lavoro.
Il ricorso ai voucher non sarà concesso ai datori di lavoro che hanno alle loro dipendenze più di dieci lavoratori subordinati a tempo indeterminato. È stato, quindi, abrogato il comma b) dell’art. 14 della Legge n. 50/2017, che inibiva, salvo alcune eccezioni, l’utilizzo dei voucher nel settore agricolo.
Occorrerà, quindi, seguire l’iter di approvazione della Legge di Bilancio per avere conferma delle misure proposte.