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L’immissione sul mercato di nuove tipologie di ortaggi richiede necessariamente l’intervento dell’Agenzia delle Entrate per la determinazione della corretta aliquota IVA applicabile.
cresciuti su una zolla completamente edibile.
Tale prodotto rientra nella categoria degli alimenti ready to eat, progettati per facilitarne il consumo e studiati per essere consumati così come sono, senza alcuna cottura aggiuntiva o, al massimo, dopo un breve processo di riscaldamento.
Considerando che, attualmente, gli ortaggi con zolle commestibili non trovano riscontro in alcuna classificazione, l’Agenzia delle Entrate, partendo dalle caratteristiche merceologiche del prodotto, ne ha determinato la corretta aliquota IVA.
L’alimento sottoposto al vaglio dell’Agenzia delle Entrate è stato descritto dalla società istante come un insieme di semi di verdure (in particolare, Crescione, Tatsoi, PackChoi, Mizuna e Mustard) sterilizzati che vengono posizionati su una sostanza gelatinosa composta al 90% da acqua e per il resto da farina di Carruba, Xantano, Agar agar, Zucchero e Inulina.
Una volta germogliate, le verdure vengono poi commercializzate senza rimuovere la zolla che rimane completamente commestibile.
Nella Risposta n. 7/2023, l’Agenzia delle Entrate ha innanzitutto chiarito che la circostanza che la zolla sia commestibile e che il suo peso sia superiore rispetto alla pianta germogliata non dovrebbe avere alcuna influenza ai fini della sua classificazione.
Secondo l’interpretazione della società richiedente, le verdure con zolla edile potrebbero rientrare nel Capitolo 7 della Nomenclatura combinata, ove sono comprese le piante commestibili, tra cui ortaggi e legumi che possono essere ceduti interi o a pezzi.
A sostegno della tesi della società richiedente, sono stati forniti due pareri dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli che, nel primo parere, ha inquadrato i prodotti in esame nel Capitolo 7 della Nomenclatura combinata tra le piante commestibili e, più esattamente, nella sottovoce “NC 0709 9990”, evidenziando, però, che: “dalla consultazione della Banca Dati Unionale, al momento non è rintracciabile un prodotto con delle caratteristiche analoghe a quelle della merce in questione e, di tale peculiare tipologia, non si è mai trattato nel corso delle riunioni del settore agrichimico. Si ritiene, dunque, che la classificazione corretta dei germogli su zolla edibile sia da ricondursi nell’ambito del Capitolo, 7 salvo future evoluzioni normative e giurisprudenziali o di specifiche indicazioni da parte dei competenti organi unionali.”
Nel secondo parere, invece, l’Amministrazione Doganale non ha sollevato dubbi, chiarendo che i germogli di Crescione, Tatsoi, PackChoi, Mizuna, Mustard e Trifoglio rosso utilizzati dalla società istante, possono essere classificati nelle sottovoci “NC 0704 9090” (cavoli, cavolfiori, cavoli ricci, cavoli rapa e simili prodotti commestibili del genere Brassica, freschi o refrigerati) e “NC 0708 9000” (legumi da granella, anche sgranati, freschi o refrigerati altri).
Considerato che il Decreto IVA prevede l’applicazione dell’aliquota del 4% alle cessioni di ortaggi e piante mangerecce (v.d. ex “07.01 ex 07.03 ex 07.04”) e che le voci doganali richiamate sono quelle della Tariffa doganale in vigore al 31 dicembre 1987 (oggi corrispondenti alle voci da “07.01” a “07.08”, parte della “07.11” e “07.12” della Nomenclatura combinata attualmente in vigore), alla luce della classificazione doganale rilasciata dall’Agenzia delle Dogane, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che ai prodotti oggetto di Interpello sia applicabile l’aliquota IVA del 4%.