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Il PNRR ha stanziato 2,6 miliardi di euro per interventi volti alla produzione di energia fotovoltaica da realizzarsi nel settore agricolo e agroindustriale.
In particolare, per la misura agrivoltaico, le risorse, pari a 1,1 miliardi di euro, sono destinate a finanziare degli impianti di medie e grandi dimensioni in grado di produrre energia fotovoltaica, consentendo la coltivazione del suolo sottostante.
L’obiettivo è duplice: ridurre i costi di approvvigionamento energetico del settore e, contemporaneamente, migliorare le prestazioni climatiche e ambientali, contenendo i consumi idrici e migliorando la fertilità dei suoli.
Lo scorso 14 aprile, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato la proposta di decreto per promuovere la realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati. Obiettivo dell’intervento, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è la realizzazione di oltre 1 GW di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026. Ora il testo è stato trasmesso alla Commissione europea, dalla quale si dovrà attendere il via libera per l'effettiva entrata in vigore.
La misura prevede il riconoscimento di un incentivo composto da:
La misura si caratterizza per il fatto che valorizzerà i progetti in grado di generare benefici sia dal punto di vista della produzione agricola e per l’ambiente, sia per la produzione energetica tramite impianti fotovoltaici. In particolare, gli effetti sulle produzioni e l’ambiente dovranno essere valutati nel tempo tramite appositi sistemi di monitoraggio.
Infatti, gli impianti agrivoltaici devono assicurare la continuità dell’attività agricola e pastorale sottostante. Durante tutto il periodo di vita utile degli impianti si dovrà procedere al monitoraggio del microclima, del risparmio idrico, verificando il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.
Per promuovere la realizzazione degli interventi presso il mondo dell’imprenditoria agricola, per l’accesso alle procedure sono previsti due distinti contingenti di potenza:
Anche sulla misura dell’agrisolare, volta a ridurre i consumi energetici del settore agricolo e agroalimentare, le risorse del PNRR sono ingenti (1,5 miliardi di euro). L’obiettivo è produrre energia pulita tramite impianti fotovoltaici installati sui tetti degli edifici esistenti, permettendo anche di riqualificare le strutture interessate da tali interventi. In questo caso si prevede di installare impianti per una potenza complessiva pari ad almeno 375.000 kW entro il 2026.
Lo scorso mese di dicembre, con il primo bando sono già state assegnate risorse per circa 500 milioni di euro. Restano quindi ancora risorse per circa un miliardo di euro.
La misura prevede lo stanziamento di contributi a fondo perduto su edifici produttivi nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. In questo caso, gli impianti sono ammissibili a condizione che la loro realizzazione abbia come finalità la soddisfazione del fabbisogno energetico delle imprese e quello familiare (autoconsumo).
Qualora più aziende agricole si costituiscano in forma aggregata per la realizzazione dell’investimento per la produzione di energia da fonte fotovoltaica, occorrerà avere riguardo al fabbisogno energetico di tutti i soggetti beneficiari. Inoltre, le aziende agricole che costituiranno l’aggregato dovranno ricadere tutte nella medesima tabella di cui all’allegato A del Decreto.
Pertanto, le imprese agricole, in forma singola o societaria, le cooperative agricole e le imprese agroindustriali potranno accedere alla misura singolarmente o informa aggregata, come ad esempio i raggruppamenti temporanei di imprese (R.T.I.), reti di impresa, comunità energetiche rinnovabili (CER).
Nel decreto è confermata l’esclusione dei produttori agricoli con volume d’affari inferiore a 7.000 euro; sono invece inclusi i soccidari con volume d’affari inferiore a 7.000 euro che monetizzano i propri compensi. In questo caso, il valore del contratto di soccida deve essere superiore a 7.000 euro.
La misura, oltre all’installazione degli impianti fotovoltaici e di sistemi di accumulo nonché dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi, finanzia anche i costi di connessione alla rete.
Sono altresì ammesse le spese per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto dai tetti, per la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti e per la realizzazione di sistemi di aerazione connessi alla sostituzione del tetto.
Nello schema del decreto viene precisato che è ammessa la realizzazione di impianti fotovoltaici su coperture diverse da quelle su sui si opera la bonifica dall’amianto , purché appartenenti al medesimo fabbricato. Inoltre, è prevista la bonifica di superfici superiori a quelle destinate all’installazione degli impianti fotovoltaici, purché appartenenti al medesimo fabbricato.
Dopo il ricevimento della decisione di approvazione da parte della Commissione UE, sarà emanato un apposito avviso di adesione che indicherà la finestra temporale di presentazione delle domande.