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Anche per il 2018 i firmatari del Patto per il lavoro si sono accordati con le Regioni per mettere a disposizione ulteriori fondi a favore dell’occupazione giovanile.
Con lo scopo di sostenere la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile, ancora una volta enti locali, università e associazioni del No profit hanno confermato di voler stare dalla parte dei giovani e sostenerli nella ricerca o nella creazione di lavoro.
Nel 2015 era stata inaugurata, proprio col Patto per il Lavoro, una nuova logica volta ad individuare opportunità concrete da offrire ai giovani che stanno costruendo il proprio progetto di vita e portare nuove competenze in un sistema economico-produttivo che, per competere a livello globale, ha bisogno delle ambizioni, della dinamicità e dell’energia delle giovani generazioni.
Le Regioni, per contribuire a tale obiettivo, possono utilizzare diversi strumenti tra cui permettere alle ragazze e ai ragazzi di trovare una occupazione di qualità o di misurarsi con percorsi imprenditoriali di lavoro autonomo.
La Regione Emilia-Romagna, con la legge 23/2015, ha promosso per i giovani l’accesso al credito per lo sviluppo delle attività di lavoro autonomo, libero professionale e di microimpresa.
In un’ottica di sviluppo imprenditoriale, il settore delle imprese agricole non poteva di certo essere escluso: la Regione, già da qualche anno, sostiene l’ingresso di giovani nel settore agricolo e, in particolare, investe sul ricambio generazionale capace di migliorare sia la qualità del progetto imprenditoriale, sia le prestazioni economiche delle aziende agricole.
Il Programma di sviluppo rurale si rivolge a tutti i giovani compresi tra i 18 e i 40 anni di età che possono beneficiare, attraverso le priorità inserite nei bandi, dei fondi messi a disposizione (per il periodo 2015-2018 sono stati destinati alle imprese condotte da giovani oltre 30 milioni di euro).
Grazie a questo progetto i dati statistici evidenziano che l’agricoltura è l’unico settore in Emilia-Romagna con un trend di crescita delle aziende.
Oltre agli incentivi offerti per l’avvio di nuove imprese agricole, si aggiungono ulteriori vantaggi tra cui il sostegno all’innovazione e ammodernamento dell’impresa, alla partecipazione ad iniziative di formazione e alla realizzazione di attività dimostrative ed azioni di informazione.
Per raggiungere gli obiettivi preposti sono state delineate quattro azioni politico economiche:
Da sottolineare anche l’intervento attivo di Insieme per il Lavoro, progetto concretizzato da Città Metropolitana, Comune e Arcidiocesi di Bologna che, impegnandosi nello sviluppo di questo settore, ha costruito un tavolo dedicato all’agricoltura con la finalità di promuovere il lavoro dei giovani nelle aziende agricole del territorio e supportare la nascita di progetti di agricoltura sociale.