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Un recente studio del Sole 24 Ore ha calcolato che, nell’ultimo anno, in Italia sono stati venduti 115 milioni di voucher, con una crescita annua stimata del 36%. Lo strumento dei buoni lavoro rappresenta un sistema sicuro tramite cui tutti gli imprenditori che decidono di avvalersi di lavoro accessorio possono al tempo stesso remunerare e regolarizzare i lavoratori, dovendo osservare solo poche formalità.
L’aspetto della semplicità rappresenta il punto di forza nell’utilizzo dei voucher: da un lato, il lavoratore riceve somme già tassate, cumulabili con altri trattamenti economici e che non lo costringono a presentare dichiarazioni. Dall’altro, l’imprenditore dovrà semplicemente acquistare i buoni, alternativamente in via telematica o presso le tabaccherie e le banche autorizzate, ed effettuare la comunicazione.
All’interno di tale comunicazione, da presentare entro il primo giorno di lavoro, occorrerà indicare il codice fiscale del lavoratore, la data di inizio e di fine della prestazione, il luogo di lavoro, la tipologia di impresa e una stima dei buoni corrisposti per la prestazione lavorativa. A decorrere dalla data indicata, il lavoratore godrà anche di tutte le garanzie di tipo previdenziale e antinfortunistico, essendo prevista l’assicurazione INAIL.
Una volta ricevuti i voucher al termine della prestazione, il lavoratore potrà poi incassarli presso gli uffici postali o presso le tabaccherie e banche autorizzate presentando il codice fiscale e un documento di identità.
Anche in agricoltura, tale strumento può essere utilizzato con profitto. Si pensi a tutti i lavoratori stagionali, ovvero a tutti quelli che vengono chiamati in maniera occasionale per far fronte ai picchi di lavoro durante le campagne.
Per le aziende agricole con un volume di affari superiori a 7000 euro, è possibile utilizzare i voucher per prestazioni stagionali prestate da pensionati ovvero da studenti regolarmente iscritti ad un ciclo di studi o all’Università di età compresa tra i 16 e i 25 anni. Potranno essere pagati tramite voucher anche i soggetti percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito.
Per le aziende agricole esonerate, invece, è possibile pagare tramite voucher anche le prestazioni non stagionali. Inoltre, è possibile utilizzare tale strumento per remunerare qualunque soggetto lavoratore, purché non risulti iscritto nell’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.
È previsto un limite all’utilizzo dei voucher: un soggetto non può percepire, per l’anno 2016, buoni lavoro per un valore superiore a 7000 euro netti (9.333 lordi) complessivi. Per i soggetti che usufruiscono dei cosiddetti ammortizzatori sociali (ad es. indennità di disoccupazione, CIG, mobilità) tale soglia è ridotta a 3000 euro netti.