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Si tratta di una creatura ancora giovane, la cui struttura è tutta in divenire, ma in forza delle previsioni del D. Lgs. 149/2015, dal 1° gennaio 2017 ha mosso i primi passi il nuovo Ispettorato Nazionale del Lavoro.
La nascita di tale organo avrà un ruolo fondamentale per quanto riguarda la gestione delle funzioni ispettive in materia di lavoro e di legislazione sociale che, dopo lungo tempo, saranno coordinate e accentrate in capo ad un’unica Agenzia dedicata.
La forza innovativa della neonata struttura si può comprendere già dal primo provvedimento organizzativo del capo dell’INL che, con la circolare n. 2 del 25/01/2017, ha fornito le prime indicazioni operative riguardanti profili logistici, di coordinamento e di programmazione dell’attività di vigilanza dei singoli ispettorati territoriali del lavoro (ITL).
Innanzitutto, si sottolinea come l’attività di vigilanza dovrà essere realizzata prevalentemente in servizio esterno, ossia sul campo, sulla base della programmazione predisposta dalla Direzione Centrale di Vigilanza dell’INL, mentre la pianificazione dell’attività territoriale è svolta dai dirigenti degli ispettorati territoriali del lavoro, di concerto con il coordinatore della vigilanza e dei referenti di INPS e INAIL.
L’istituto previdenziale e quello assicurativo hanno l’obbligo di individuare uno o più referenti nel contesto dei propri ordinamenti regolamentari: l’INPS sceglierà i responsabili delle unità organizzative di vigilanza, mentre l’INAIL può incaricare i responsabili regionali del coordinamento della vigilanza.
Tali figure sono chiamate ad un reale e completo coordinamento, da realizzarsi tramite un costante scambio di informazioni e l’organizzazione di riunioni periodiche durante lo svolgimento del servizio ispettivo.
Particolarmente importante sarà la programmazione della vigilanza previdenziale contributiva e assicurativa, la quale sarà diretta, a partire da quest’anno, dall’INL.
Le varie sedi INPS e il capo dell’ispettorato territoriale dovranno lavorare in sinergia, fissando gli obiettivi delle ispezioni a seguito di un’attenta fase di intelligence, nonché gestendo le varie richieste di intervento. L’attività di pianificazione sarà poi condivisa tra i capi di INPS e ITL, per poi procedere alla spartizione delle pratiche tra i vari uffici e funzionari.
La gestione delle pratiche ispettive assicurative sarà invece affidata all’INAIL su base regionale, ma il capo dell’ITL locale dovrà fissare le procedure di selezione degli obiettivi della vigilanza e il rispetto di tali obiettivi. Inoltre, tale soggetto condividerà tale lista con il referente regionale INAIL e smisterà le pratiche tra i vari ispettori tenendo conto dell’ubicazione della sede dell’impresa, valutando se il personale ispettivo di provenienza ministeriale dovrà essere affiancato al personale ispettivo dell’Istituto assicuratore.
Oltre alla pianificazione dell’attività ordinaria, si precisa inoltre che eventuali accertamenti urgenti che devono essere avviati fuori dalla programmazione mensile verranno gestiti direttamente dall’ITL del capoluogo di regione su tempestiva segnalazione da parte dell’INAIL.