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Il temuto avvio dell’obbligo di tenuta del quaderno di campagna in formato digitale a partire dal 2025 pare scongiurato. Per quest’anno la tenuta del QDCA sarà su base volontaria, cioè a discrezione dell’agricoltore.
Il chiarimento arriva direttamente da Salvatore Carfi, direttore dell’Organismo di coordinamento Agea, il quale ha indicato che il Quaderno di campagna digitale, sarà obbligatorio solo a partire dal 1° gennaio 2026; nessuna sanzione per coloro che non si adegueranno nel 2025.
(per un approfondimento si veda anche l’articolo della Rivista ConsulenzaAgricola 01/2025 “Un nuovo standard per le aziende agricole: il quaderno di campagna diventa digitale”, pubblicato prima della notizia sulla proroga)
Dal 1° gennaio 2026, il Quaderno di Campagna Digitale Aziendale (QDCA) diventerà obbligatorio, posticipando di un anno l’entrata in vigore inizialmente prevista per il 2025. Integrato nel Fascicolo Aziendale e gestito tramite il SIAN, il QDCA consentirà la registrazione digitale di trattamenti fitosanitari e fertilizzazioni, allineandosi al Regolamento UE 2023/564. Questo rinvio offre più tempo agli agricoltori per adeguarsi alla digitalizzazione.
La digitalizzazione sta trasformando l’agricoltura italiana, portando a un cambiamento significativo con l’introduzione del Quaderno di Campagna Digitale Aziendale (QDCA). Questo strumento informatizzato, integrato nel Fascicolo Aziendale e gestito attraverso il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), permetterà la registrazione centralizzata di trattamenti fitosanitari e fertilizzazioni, allineandosi alle direttive del Regolamento UE 2023/564, garantendo la digitalizzazione obbligatoria prevista in Europa dal 2026.
L’obiettivo del QDCA è garantire trasparenza, sostenibilità e tracciabilità delle pratiche agricole, contribuendo anche all’attuazione della Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027. Inoltre, supporta la trasmissione di statistiche sui prodotti fitosanitari, come richiesto dal Regolamento UE 2023/1537 per il periodo 2025-2027.
Il quaderno di campagna è un registro consolidato per documentare le attività agricole e i trattamenti fitosanitari, diventato obbligatorio con il D.Lgs. 150/2012. Il passaggio al formato digitale segna un’evoluzione nelle modalità di registrazione, migliorando controlli e gestione amministrativa.
Il QDCA, integrato nel SIAN, richiede che i dati relativi ai trattamenti e alle fertilizzazioni siano registrati in formato digitale e associati a specifici appezzamenti agricoli, identificati nel Piano Colturale Grafico (PCG). Questo permette una verifica più accurata delle attività agricole, riducendo la necessità di controlli in loco grazie a verifiche da remoto.
Per il 2025, l’uso del QDCA resta facoltativo, con vantaggi come la riduzione dei controlli. Dal 2026, diventerà obbligatorio, richiedendo agli agricoltori non solo di registrare le attività, ma anche di caricare periodicamente i dati nel SIAN. Questo comporta un maggiore impegno amministrativo, ma offre benefici come:
Il passaggio dalla gestione attuale (in genere attuata tramite la redazione di schede cartacee afferenti alle diverse colture praticate o alla rilevazione tramite fogli elettronici, con l’indicazione dei trattamenti e delle fertilizzazioni praticate) ad una rilevazione su un gestionale, comporta la necessità di aggiornare anche le colture presenti nelle particelle. Ciò può risultare particolarmente gravoso in presenza di colture stagionali e orticole, specie quando vi sono anche delle fasce di coltivazione alternata.
Le competenze e la precisione richiesta per l’aggiornamento del sistema potrebbero non essere compatibili con le risorse presenti in azienda. In molte aree del nostro territorio, un supporto fondamentale per la tenuta del Quaderno di campagna è offerto dai tecnici delle cooperative agricole o da quelli messi a disposizione da consorzi, magazzini dell’ortofrutta, centri che commercializzano prodotti fitosanitari, ecc.
Con l’obbligo del QDCA digitale e delle corrispondenti implicazioni in materia sanzionatoria sui contributi PAC, in molti casi, tale supporto non sarà più fornito o comunque non contemplerà la copertura di tutte le fasi della tenuta del QDCA ad opera di questi tecnici.
Pertanto, l’implementazione del QDCA presenta delle sfide, in particolare per gli agricoltori meno abituati all’uso di strumenti digitali, ma anche per i contoterzisti e per i Centri di Assistenza Agricola (CAA), che dovranno supportare gli operatori nella gestione dei dati.
Sebbene il QDCA sia pensato per migliorare l’efficienza del settore agricolo, le sue prime fasi di applicazione potrebbero evidenziare difficoltà operative, soprattutto nella gestione e trasmissione delle informazioni. Tuttavia, con gli opportuni aggiustamenti, potrebbe diventare uno strumento utile per un’agricoltura più moderna e sostenibile.