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L’Assessorato Agricoltura Caccia e Pesca dell’Emilia-Romagna ha fornito un primo quadro riepilogativo dei danni provocati dall’alluvione in Romagna. Colpito dagli eventi alluvionali il 42% della superficie agricola utilizzata.
Sono profonde le ferite inferte al territorio dall’alluvione e dalle frane e incideranno, non solo nel breve periodo, sulle produzioni di un’area a grande vocazione agroalimentare, che rappresenta per l’Emilia-Romagna la seconda voce di export dopo l’industria meccanica.
Nelle aree interessate dai suddetti eventi operano circa 21 mila aziende agricole. Il 48% di queste 21 mila aziende opera nei territori oggetto di allagamenti e frane.
La preoccupazione degli amministratori regionali si estende anche agli addetti direttamente occupati nel settore della produzione primaria. Gli addetti in agricoltura, caccia e pesca che operano in Comuni colpiti da almeno un evento sono oltre 41.000 e rappresentano il 55% degli addetti del settore nell’intera Regione. Si tratta di lavoratori occupati prevalentemente nelle attività di coltivazioni agricole e produzioni animali.
Per quanto riguarda l’agroindustria, complessivamente le unità locali delle aziende alimentari e delle bevande presenti nelle aree coinvolte sono oltre 2.800 e sfiorano il 40% del totale regionale, con prevalenza nei Comuni con allagamenti, ma con una significativa presenza anche in quelli interessati da frane. In tale settore sono occupati oltre 23.000 lavoratori e rappresenta quasi il 39% del totale regionale del comparto.
In base ad una prima stima, la diminuzione della sola produzione lorda vendibile della fase agricola presenta le situazioni più critiche nelle provincie di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna. La perdita potrebbe andare oltre 1,5 miliardi di euro.
La conta dei danni aumenta notevolmente se si considerano le perdite di produttività futura per moria di piante e animali, per le frane e danni ai mezzi, attrezzature scorte e strutture, compresi i danni di tutta l’agroindustria.
In questi territori, specialmente negli ultimi anni, molte imprese hanno fatto investimenti significativi per adeguare gli impianti produttivi agli standard di meccanizzazione, sicurezza, risparmio energetico e, per quanto riguarda gli allevamenti, per il benessere animale. Investimenti che sono stati anche stimolati dalle misure introdotte dalle ultime leggi di bilancio, come ad esempio il credito d’imposta Industria 4.0. La perdita di questi beni, per i quali le imprese stanno ancora provvedendo al pagamento, necessita di rapide misure di sostegno affinché le imprese possano riorganizzare i propri assetti produttivi e riprendere le attività.