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Le risorse a disposizione ammontano a 135,8 milioni di euro e serviranno per sostenere, nei diversi settori, progetti che riuniscanoaziende agricole, di trasformazione e di commercializzazione

L’eccessiva frammentazione e le piccole dimensioni aziendali sono uno dei mali storici dell’agricoltura italiana. Per questo il bando chiede alle imprese di condividere un progetto comune e di farlo attraverso un vero e proprio accordo con vincoli contrattuali, obblighi e responsabilità reciproche, tra i diversi attori della filiera, che dovrà valere per almeno tre anni trascorsi i due previsti per la fine del progetto. Le imprese che vorranno “associarsi” dovranno essere da almeno 5 per il comparto lattiero-caseario, ad almeno 18 per quello ortofrutticolo.

Proprio per questa riconosciuta centralità del settore agricolo, su un totale di 135,8 milioni di euro la maggior parte delle risorse stanziate, pari a 72,4 milioni, andrà a sostenere gli investimenti delle aziende agricole, mentre 52,4 milioni sono riservati alle imprese agroindustriali. Analogamente è previsto che in ogni progetto di filiera il quantitativo di materia prima provenga per almeno il 51% dalle imprese agricole aderenti all’accordo. 
All’interno del progetto di filiera prevista anche la possibilità di iniziative pilota nel campo dell’innovazione (destinati 10 milioni di euro) e della formazione professionale (1 milione di euro).  
L’impresa capofila dovrà candidare la proposta di progetto di filiera entro il prossimo 28 aprile.

Verrà così redatto un catalogo dei progetti di filiera cui le singole imprese agricole e agroindustriali potranno aderire entro il 14 luglio. Entro il 31 luglio l’azienda capofila dovrà completare la presentazione del progetto di filiera. 

L’istruttoria delle domande sulle singole operazioni avrà una prima scadenza il 15 dicembre, mentre la graduatoria finale verrà pubblicata entro il 28 febbraio 2018.  

Nuove tecnologie per ridurre le emissioni in atmosfera, tagliare i consumi idrici e di energia. Innovazione di prodotto e di processo per migliorare la commercializzazione e la logistica, la raccolta, la conservazione, lo stoccaggio e il trasporto dei prodotti. E ancora: investimenti per diversificare e innovare le produzioni, accrescerne la salubrità, la qualità, la distintività e il valore aggiunto.  
Sono questi alcuni degli obiettivi attorno a cui potrà essere costituito il progetto.

Le aziende dovranno operare in successivi anelli della stessa filiera, a partire da quelle di produzione e di trasformazione  e commercializzazione. L’accordo potrà prevede anche la fase di distribuzione
Il bando è rivolto a tutti i principali settori dell’agroalimentare emiliano-romagnolo, da quello lattiero-caseario, a quelli delle carni suineavicole e delle uova, passando per i comparti ortofrutticolovitivinicolo, dei seminativi (cerealicolo, bieticolo-saccarifero), delle oleoproteaginose come la soia e il girasole, foraggere e sementiere.  Non mancano le filiere cosiddette minori, come ad esempio quelle dell’olio d’oliva, dell’aceto balsamico, della frutta a guscio, del comparto vivaistico e della canapa
Ad ogni filiera, sulla base del peso storico, ma anche delle potenzialità di crescita e delle sinergie con altre politiche di intervento, il bando destina una percentuale di risorse che vanno da un massimo di 27.160.00 euro per il lattiero caseario a un minimo di 6.790.000 euro per oleoproteaginose, foraggere e sementiere.

Contributi dal 35 al 70%

Le percentuali di contributo andranno dal 35% degli investimenti per le imprese agricole delle zone ordinarie e per quelle di trasformazione, al 45% per le aziende agricole condotte da giovani o operanti in zone svantaggiate, al 70% per i progetti di innovazione.

Le spese ammissibili per singolo progetto di filiera vanno da un minimo di 500mila a un massimo di 10 milioni, con deroga a 200mila e 2 milioni per i settori produttivi minori. 
Il progetto di filiera sarà selezionato in base all’applicazione dei seguenti principi: tipologia dell’accordovantaggio per le imprese agricole di produzione partecipanti all’accordo; numero di imprese agricole di produzione partecipanti quali “beneficiari diretti”; quantitativi di materia prima cui il progetto è dedicato; accordi che prevedono la fase di distribuzione; consolidamento e sviluppo delle produzioni a qualità regolamentatanumero di imprese di trasformazione/commercializzazione; progetti di innovazione; investimenti ricadenti in aree interne e in aree soggette a vincoli naturali; vantaggi per l’occupazione comprovati da accordi siglati con le parti sociali; adesione delle imprese agricole alla Rete del lavoro di qualità.

Queste le scadenze:
- Candidature progetti da parte dell’impresa capofila: 28 aprile 2017
- Adesioni al progetto e presentazione domande: 14 luglio 2017
- Presentazione progetti: 31 luglio 2017
- Pubblicazione graduatorie: 28 febbraio 2018

 

 


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