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Una problematica che ancora continua a sollevare dubbi interpretativi è quella legata alla tassazione dei proventi percepiti dalle società commerciali che affittano terreni agricoli. Molto spesso, infatti, l’Agenzia delle Entrate contesta l’inserimento in dichiarazione del solo reddito domenicale riprendendo a tassazione l’intero canone derivante dall’affitto del fondo rustico.
Sul punto occorre preliminarmente ricordare che, in linea generale, gli immobili di proprietà delle imprese commerciali rilevano, ai fini della determinazione del reddito d’impresa, sulla base delle risultanze contabili. Tale regola, tuttavia, non trova applicazione con riferimento agli immobili c.d. patrimonio, che vengono tassati su base catastale, con conseguente irrilevanza di quanto iscritto nel conto economico.
La normativa di riferimento è dettata dall’art. 90 del TUIR che al comma 2 stabilisce che “I redditi degli immobili che non costituiscono beni strumentali per l’esercizio dell’impresa, né beni alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa, concorrono a formare il reddito nell’ammontare determinato secondo le disposizioni del capo II del titolo I per gli immobili situati nel territorio dello Stato e a norma dell’articolo 70 per quelli situati all'estero. Tale disposizione non si applica per i redditi, dominicali e agrari, dei terreni derivanti dall'esercizio delle attività agricole di cui all'articolo 32, pur se nei limiti ivi stabiliti. […]”.
Il principio generale di derivazione del reddito dal conto economico vale dunque per gli immobili- merce e per quelli strumentali (per natura e per destinazione), ma trova nel richiamato art. 90 un’eccezione per gli immobili c.d. patrimonio, che vengono tassati con le regole dei redditi fondiari.
Tale disposizione non si applica per i redditi dominicali e agrari dei terreni derivanti dall’esercizio delle attività agricole di cui all’art. 32 del TUIR, anche se entro i limiti ivi stabiliti. Tale precisazione non deve essere fraintesa, infatti come chiarito dall’Agenzia Entrate con la Risoluzione del 10 giugno 2005, n. 77/E è stata introdotta solo al fine di escludere dalla tassazione su base catastale i terreni utilizzati dai soggetti passivi Ires per l’esercizio delle attività agricole di cui all’art. 32 del Tuir, anche se nei limiti ivi stabiliti.
Vista la normativa sopra riportata, la questione dirimente al fine di definire la problematica in esame risulta essere quella della classificazione del fondo rustico affittato da una società immobiliare di gestione nell’ambito dei beni strumentali (per natura o destinazione), dei beni merce (entrambe le categorie sono disciplinate dall’art, 43 del TUIR) oppure dei cosiddetti beni patrimonio, in relazione ai quali, come detto, trova applicazione l’art. 90 del TUIR.