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Il Decreto Legge 26 ottobre 2019, n. 124 (c.d. “Decreto Fiscale”), convertito, con modificazioni, dalla Legge 19 dicembre 2019, n. 157, ha introdotto significative novità nella disciplina della responsabilità di società ed enti dipendente da fatti di reato.
Si tratta di un intervento legislativo di estremo rilievo, suscettibile di provocare un aggravio punitivo per certi versi ingiustificato a carico dei soggetti collettivi, visto lo stratificarsi di differenti risposte sanzionatorie.
Come noto, il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (“D.Lgs. n. 231/2001”) prevede un regime di responsabilità amministrativa in capo alle società, associazioni ed enti, anche privi di personalità giuridica. Tale responsabilità viene innescata allorché ricorrano congiuntamente due condizioni:
Si è detto che soltanto talune specifiche fattispecie di reato sono suscettibili di determinare la responsabilità della società o dell’ente. Esse sono elencate agli articoli 24 e seguenti del D.Lgs. n. 231/2001 e, fra di esse, il Decreto Fiscale ha incluso anche alcuni reati tributari.
Infatti, l’art. 39, comma 2 del citato decreto ha introdotto nel D.Lgs. n. 231/2001 il nuovo art. 25-quinquiesdecies che prevede la responsabilità amministrativa della società o dell’ente per: