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La Rivista | nº 00 Dicembre 2018


Il passaggio generazionale nell'impresa agricola

di Paolo Tonalini, notaio

Il passaggio generazionale può essere un momento critico nella vita di qualsiasi impresa, e nel caso dell'impresa agricola deve tenere conto di alcuni aspetti particolari, che incidono sulla scelta degli strumenti più idonei per la sua attuazione.

Quando il titolare dell'impresa ha raggiunto (o già superato) l'età della pensione, e ci sono uno o più figli che già lavorano in azienda, anticipare il passaggio generazionale, rispetto al momento della futura successione, può risultare vantaggioso, sia sotto il profilo di una corretta gestione dei rapporti tra i futuri eredi (quando sono più di uno), sia per approfittare dei contributi, che oggi sempre più spesso sono riservati ai giovani agricoltori, e infine sotto il profilo del risparmio fiscale che si può ottenere con un'attenta pianificazione dell'operazione, anche nella prospettiva, ritenuta assai probabile, di un aumento delle imposte di successione nei prossimi anni.

Nel pianificare il passaggio generazionale nell’impresa agricola occorre individuare gli strumenti che ci consentano di prevenire la possibilità di contestazioni da parte degli altri futuri eredi, assicurando la certezza del trasferimento dell'azienda, e di approfittare delle agevolazioni o esenzioni fiscali che ci permettono, in molti casi, di attuare l'operazione con un costo estremamente ridotto, anche per proprietà di rilevante valore. Nel caso in cui il trasferimento dovesse essere attuato con un atto a titolo oneroso, è inoltre importante escludere la possibilità dell'esercizio del diritto di prelazione agraria da parte dei confinanti.

In questa analisi dobbiamo anzitutto distinguere tra le diverse situazioni in cui può trovarsi l'azienda agricola che vogliamo trasferire ai discendenti.

Può infatti essere un'azienda agricola attualmente gestita come impresa individuale dal padre (o dalla madre), un'azienda la cui gestione è stata già in precedenza trasferita al figlio (o ai figli) ma nella quale gli immobili (terreni agricoli e fabbricati strumentali) sono ancora di proprietà dei genitori, oppure un'azienda già gestita in forma societaria, nella quale i genitori mantengono ancora una partecipazione di maggioranza.

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