tr?id=945082922274138&ev=PageView&noscript=1 Il Registro dei prati permanenti

La Rivista | nº 07-08 Luglio 2019


Il Registro dei prati permanenti è diventato operativo. Obbligo per gli agricoltori: chiedere l'autorizzazione ad AGEA prima della conversione

del prof. Angelo Frascarelli, docente di politica agroalimentare

Gli agricoltori devono rispettare tre impegni del greening o meglio tre pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente (tab. 1):

  1. diversificazione delle colture;
  2. mantenimento dei prati permanenti;
  3. presenza di un’area di interesse ecologico.

Per beneficiare del pagamento greening, senza decurtazioni, le tre pratiche agricole vanno rispettate congiuntamente.

Il mantenimento dei prati e pascoli permanenti è uno dei tre impegni del greening (tab. 1), che l’agricoltore deve rispettare dal 1° gennaio 2015. Dei tre impegni è quello meno stringente, ciononostante gli agricoltori devono prestare molta attenzione agli aspetti applicativi.

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La normativa

L’impegno del mantenimento dei prati e pascoli permanenti è stato creato per salvaguardare i prati e i pascoli permanenti, considerati estremamente importanti da un punto di vista ambientale, in particolare per il sequestro di carbonio. Dal punto di vista normativo, l’impegno del mantenimento dei prati e pascoli permanenti deriva dall’art. 45 del Reg. 1307/2013, a cui ha fatto seguito il Reg. 639/2014 della Commissione, due Decreti ministeriali e due Circolari AGEA (tab. 2).

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