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Le aziende agricole hanno sempre più bisogno di nuovi strumenti che possano permettere loro uno sviluppo tanto consistente quanto sostenibile. Per farlo, assumono sempre maggiore importanza il valore della collaborazione e dell’informatizzazione.
Stando ad uno studio di Confagricoltura, è già consistente il numero delle imprese agricole che utilizza sistemi informatici nella gestione aziendale (80%), in particolare per gestire, la contabilità e l’amministrazione. Inoltre, è riconosciuta l’importanza della tecnologia: quasi 2 agricoltori su 3 privi di sistemi tecnologici, contano di acquisirli.
Decisamente meno ampia è la platea di coloro che stanno sviluppando la loro attività sul web: solo il 42% delle aziende agricole ha un sito internet, mentre appena il 34% opera nel settore e-commerce.
Peraltro, il settore è in consistente espansione: a fine 2015, il numero di vendite online di prodotti e servizi ha raggiunto il valore di 16,6 milioni, con una crescita del 16% rispetto all’anno precedente. Il settore in maggiore crescita è stato quello del turismo (+14%), mentre il settore alimentare si è classificato tra quelli emergenti, raggiungendo una quota del 2% dell’intero mercato.
Purtroppo, però, l’Italia sconta un certo ritardo, anche di tipo culturale. Gli italiani occupano il 25° posto nella classifica per l’utilizzo del commercio elettronico, molto lontani dai primi posti dove si trovano Regno Unito, Francia e Germania. L’impatto medio delle vendite online in Italia è del 6% sul fatturato, contro il 15% della media europea.
È proprio nell’ottica di recuperare un po’ di tale ritardo che vanno letti i provvedimenti adottati dal Mipaaf nell’ambito del pacchetto Campolibero, dove si prevedono una serie di bonus per coloro che compiano investimenti volti all’avvio e allo sviluppo del commercio elettronico.
Tali agevolazioni, che erano già state oggetto di una precedente circolare, prevedono la concessione di un credito di imposta pari al 40% dell’investimento sostenuto, fino a 50.000 €. Per gli investimenti sostenuti nel 2016, sarà possibile presentare richiesta per l’accesso al bonus dal 20 al 28 febbraio 2017. I fondi a disposizione saranno di un milione di euro.
Un altro aspetto rilevante emerso nello studio di Confagricoltura, riguarda la forte pulsione aggregativa delle imprese agricole e il forte interesse nei confronti dei contratti di rete. Tale istituto, infatti, dopo un avvio un po’ pigro, sta prendendo sempre più piede: tre aziende su quattro, infatti, ritengono che tramite tale strumento si possano raggiungere vantaggi economici in termini di valorizzazione del prodotto, ottimizzazione dei processi organizzativi e di marketing, nonché una maggiore capacità innovativa.
Anche con riferimento ai contratti di rete, giova ricordare la possibilità di accedere ad un bonus fiscale, simile a quello sopracitato (meglio spiegato nella circolare 28/2016). Per chi costituisce una rete è previsto un credito d’imposta che può arrivare ad un massimo di 400.000 €, determinato sempre nel 40% dell’importo dell’investimento sostenuto.