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Il D.L. 21/2022 ha previsto un’ampia gamma di interventi per sostenere le imprese e fronteggiare gli aumenti dei costi, in particolare dell’energia.
Come illustrato in nostre precedenti informative, sono stati previsti dei crediti d’imposta per imprese energivore e non energivore (comprese quelle agricole) per i consumi del gas e dell’energia elettrica (si vedano le nostre circolari 222/2022, 226/2022, 283/2022, 304/2022). Inoltre, attualmente, sono in corso di definizione ulteriori misure per il sostegno alle imprese. Si tratta di misure che prorogheranno i periodi oggetto degli attuali sostegni, ma potrebbero prevedere anche degli aiuti con riferimento ai periodi pregressi esclusi, per ora, da altre forme di sostegno.
Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, le imprese possono richiedere ai propri fornitori di energia elettrica e gas la rateizzazione delle bollette per gli importi dovuti in relazione ai consumi relativi ai mesi di maggio e giugno 2022. La rateizzazione prevista dall’art. 8 del D.L. 21/2022 è fissata in un massimo di ventiquattro rate mensili.
La rateizzazione compete alle imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale da fornitori con sede nel nostro Paese.
La norma prevede che per sostenere le esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai suddetti fornitori di elettricità e gas, SACE S.p.A. potrà rilasciare garanzie in favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e di altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, entro un limite di impegni pari a 9.000 milioni di euro, alle condizioni stabilite dagli articoli 1 e 1-bis del D.L. n. 23/2020.
SACE S.p.A., in favore delle imprese di assicurazione autorizzate all'esercizio del ramo credito e cauzioni, potrà concedere una garanzia pari al 90% degli indennizzi generati dalle esposizioni relative ai crediti vantati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale residenti in Italia, per effetto dell'inadempimento da parte delle imprese con sede in Italia che presentano un fatturato non superiore a 50 milioni di euro alla data del 31/12/2021, del debito risultante dalle fatture emesse entro il 30/06/2023 relative ai consumi energetici effettuati fino al 31/12/2022. Inoltre, sulle obbligazioni di SACE S.p.A. è accordata di diritto la garanzia dello Stato a prima richiesta e senza regresso.
L’articolo 19 del D.L. 21/2022 permette alle imprese agricole e della pesca di rinegoziare le esposizioni in essere alla data del 22 marzo 2022 (data di entrata in vigore del provvedimento) per finanziamenti concessi da banche e dagli altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito destinati a finanziare le attività delle imprese medesime.
I finanziamenti possono essere rinegoziati e ristrutturati prolungando il periodo di rimborso fino a venticinque anni. Pertanto, diluendo in un arco temporale più ampio il rimborso delle rate per i finanziamenti ottenuti, le imprese agricole potranno beneficiare fin da subito di una costante maggiore liquidità.
Tali operazioni possono essere assistite dalla garanzia gratuita fornita da ISMEA. L’intervento è soggetto alle disposizioni relative al de minimis agricolo.
Per ridurre l’utilizzo dei fertilizzanti chimici per limitare sia gli impatti ambientali che quelli economici legati agli attuali incrementi dei prezzi di questi prodotti, l’articolo 21 introduce una disposizione che favorisce l’economia circolare correlata alla produzione di agroenergie prevedendo la possibilità di sostituire (equiparandoli) i concimi chimici con il digestato ottenuto dalla digestione anaerobica di biomasse. Tale prodotto è in grado di aumentare la sostanza organica del suolo reimpiegando un “sottoprodotto” del processo di produzione di energia, allo stesso tempo il suo impiego dovrebbe ridurre i costi per le aziende agricole acquirenti e le importazioni dei fertilizzanti chimici.
Per le imprese agroforestali che producono biogas, il digestato, che in alcuni casi può rappresentare un problema in quanto il suo spandimento a volte è soggetto a limitazioni ambientali o agronomiche, potrebbe diventare una nuova risorsa che contribuirebbe alla redditività degli investimenti fatti.
Le caratteristiche e le modalità di impiego del “digestato equiparato“ dovranno essere definite con apposito Decreto.