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Sono numerosi i dubbi applicativi sollevati dai professionisti in relazione alle Ordinanze approvate dal Commissario straordinario alla ricostruzione nelle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche.
In attesa degli ulteriori sviluppi, si evidenziano i punti di attenzione e le criticità.
Con le Ordinanze n. 11/2023 e n. 14/2023, rispettivamente dedicate alle attività produttive e ai cittadini e famiglie, ed emanate il 25 ottobre 2023 e il 3 novembre 2023, il Commissario straordinario alla ricostruzione nel territorio delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche ha definito le modalità per la concessione dei contributi destinati alle imprese danneggiate dagli eventi che si sono verificati a partire dal 1° maggio nei territori definiti dal D.L. n. 61/2023 (c.d. Decreto Alluvione).
Per il contenuto della normativa straordinaria emanata dalla struttura commissariale si vedano i contributi:
Per le imprese agricole, oltre ai rimborsi previsti di cui alla Ordinanza n. 11/2023, il MASAF ha definito con un Decreto i contributi per il pagamento dei premi assicurativi e gli interventi compensativi ex-post per i danni subiti nel settore agricolo nelle aree colpite da avversità atmosferiche equiparabili a calamità. Inoltre gli agricoltori italiani potevano presentare domande per ottenere ristoro dai danni causati da eventi alluvionali e siccità naturali, secondo le modalità previste da AGEA. Si vedano a questo proposito le circolari:
Di seguito si darà conto dello stato dell’arte relativo all’attuazione delle predette ordinanze e si evidenzieranno i passaggi che, nella redazione delle domande di rimborso, secondo i relativi professionisti competenti, richiederanno maggior attenzione e cautela.
In base alle informazioni disponibili, per tutti i danni pubblici e privati, la richiesta di fondi fatta all’Europa ammonta ad 8,5 miliardi di euro.
Ad oggi risultano disponibili 2,5 milioni di euro per gli interventi pubblici (D.L. 88/2023), oltre a 492 milioni per i privati (Decreto Alluvione) e 639 milioni di euro dedicati ai rimborsi per le imprese.
A questi vanno aggiunti ulteriori 700 milioni di euro per finanziare il credito di imposta, modalità ad oggi non implementata ma che è oggetto di discussione nelle sedi competenti (si veda nel proseguo).
Per i soggetti agricoli, i danni ammontano ad 1 miliardo euro, di cui 250 milioni di aiuti risultano già disponibili nelle mani di imprese e associazioni di categoria.
A ciò si aggiungono i fondi del PNRR dedicati alla ricostruzione pubblica.
Da quanto appreso dal Presidente del collegio geometri della Provincia di Ravenna, ad oggi i cittadini hanno presentato in autonomia circa 800 domande. Di queste domande solo una parte è già stata analizzata: a seguito di un primo screening, queste domande sono state scartate per incompletezza e “rimandate al mittente”. Si rende necessario quindi, al fine di rispettare tutti quei requisiti previsti dalle Ordinanze, rivolgersi sempre ad un professionista per la compilazione e/o predisposizione della domanda stessa.
A questo riguardo, è bene sottolineare che, ad oggi, i professionisti non stanno ancora predisponendo le perizie asseverate, in quanto svariate questioni sono ancora da definire ed in fase di discussione.
Ne elenchiamo nel seguito alcune.
È notizia recente che le istituzioni coinvolte ed i professionisti stanno portando avanti una battaglia nelle sedi competenti affinché sia riconosciuto un ristoro anche per i beni mobili alluvionati. Mentre per le imprese è chiaro dall’Ordinanza che siano rimborsabili anche i beni mobili strumentali, per i privati viene esplicitamente escluso il contributo per la perdita o il danneggiamento di beni mobili.
A questo proposito, l’Ordinanza n. 14/2023 prevede, all’art. 3 comma 3, che i beni mobili, non registrati, presenti nell’abitazione/pertinenza alla data degli eventi calamitosi (in particolare arredi, elettrodomestici, stoviglie, utensili di uso comune), potranno in ogni caso essere elencati come beni danneggiati nella perizia asseverata, sebbene non siano beni agevolati. Secondo la disposizione, l’elenco dei beni varrà ai fini peritali laddove la norma dovesse prevedere in futuro la possibilità di contributo.
A seguito di un incontro tra struttura commissariale e MEF, si starebbe lavorando ad una modalità di ristoro a forfait, nella falsa riga degli scorsi anni, con un massimo agevolabile di 10.000 euro.
Si evidenzia che l’eventuale inclusione dei beni mobili dei privati nell’ambito delle fattispecie rimborsabili è subordinata ad una modifica della normativa agevolativa (Decreto Alluvione).
Inoltre, i professionisti - durante un incontro tenutosi nel dicembre scorso con la struttura commissariale - hanno richiesto un’ulteriore riflessione relativamente al requisito dello stato legittimo dell’immobile: in particolare si richiede di evitare (o meglio, posticipare) i controlli per quegli immobili per cui non dovrà essere richieda alcuna pratica edilizia. È stato proposto eventualmente di poter effettuare una sanatoria solamente in fase di controllo finale.
Da ultimo, nelle sedi competenti si starebbe anche discutendo riguardo la concreta applicazione del recupero dei finanziamenti concessi mediante il meccanismo del credito d’imposta. In base al meccanismo, al momento in fase di discussione preliminare, sarebbe possibile per i soggetti che hanno sostenuto la spesa e quindi maturato il credito d’imposta cedere lo stesso alle banche.
Per quanto riguarda le condizioni di accesso all’agevolazione, è fondamentale essere in grado di dimostrare il danno: il relativo strumento per tale dimostrazione è la perizia asseverata con oggetto i beni danneggiati.
È fondamentale che la perizia dia evidenza del nesso causale tra evento e danno, da dimostrarsi in modo inequivoco e circostanziato; non è infatti possibile dimostrare con altri mezzi (es. autodichiarazione) la sussistenza del nesso causale.
A questo proposito è bene segnalare che, in sede di eventuale contenzioso ad oggetto la spettanza del beneficio, è possibile che l’orientamento dei Giudici preveda che sia utilizzabile in giudizio solamente la documentazione allegata alla domanda, senza poter quindi effettuare ulteriore attività istruttoria, anche da parte dell’eventuale CTU. Sebbene questo non sia l’unico orientamento giurisprudenziale, è necessario tenere conto della possibilità di incorrere in tali limitazioni ed è quindi fondamentale redigere ed allegare documentazione quanto più esaustiva e completa possibile.
Sempre a questo proposito, è bene informare il proprio comportamento al principio di massima collaborazione con il Commissario, così come previsto dall’Ordinanza, anche attraverso la messa a disposizione di tutte le informazioni necessarie, in sede di verifiche documentale ma anche di sopralluoghi e verifiche “fisiche”.
Importante è anche la tematica del cumulo dell’indennizzo de quo con altre agevolazioni o indennizzi corrisposti o da corrispondersi, fruiti o fruibili, per le medesime finalità post-alluvione. La somma del contributo di cui alle Ordinanze in commento, di un eventuale indennizzo assicurativo, di crediti di imposta e di eventuali altri contributi non dovrà comunque superare il 100% del contributo ammissibile in relazione al danno riconosciuto. Ad esempio per i privati dovrà essere conteggiato il Contributo di Immediato Sostegno (o “CIS” - si veda circolare n. 398/2023 "Alluvione: contributo da 5.000 Euro per l’immediato sostegno alle famiglie per il ripristino dei danni" e n. 602/2023 "Alluvione Emilia-Romagna: entro il 30 agosto le domande per ricevere 3.000 euro") così come eventuali contributi ricevuti da altri privati mediante i c.d. crowdfunding. In caso di mancata documentazione attestante gli altri contributi ricevuti (anche assicurativi) o di attestazione non tempestiva (dieci giorni dall’erogazione), è prevista la decadenza dall’intero contributo.
Da ultimo segnaliamo che, in relazione agli obblighi di trasparenza e specificatamente riguardo l’obbligo per l’impresa che eseguirà gli interventi di essere inserita nella “white list” (per dettagli si rimanda al testo delle Ordinanze stesse), dovrà essere chiarito se tale requisito dovrà verificarsi - prima dell’inizio delle attività comprese nel relativo contratto - in capo a tutte le imprese (compresi gli artigiani e le piccole imprese edili), come sembra emergere dal testo delle Ordinanze, anche nel caso di un intervento generale di ripristino, che non comprenda solamente quelle attività per cui vige l’obbligo di inserimento in white list (es. smaltimento macerie) ma anzi per il quale tali attività siano del tutto “marginali”.
Come noto, dal 31 ottobre scorso fino al 31 dicembre 2024, chi ha subito danni ai propri mezzi a causa dell’alluvione in Emilia-Romagna potrà richiedere un sostegno economico. Il contributo spetta a chi ha avuto il veicolo - auto, motociclo, ciclomotore - distrutto, o anche solo danneggiato, dall’alluvione e andrà a coprire le spese di sostituzione o riparazione, fino all’importo di 5.000 euro per le auto e 700 euro per ciclomotori e motocicli. Per ogni dettaglio si veda il contributo n. 802/2023 "Alluvione in Emilia-Romagna: parte il bando per sostituire o riparare i mezzi danneggiati".
Ad oggi sono giunte alla Regione Emilia-Romagna, tramite apposito portale, diverse migliaia di domande. Venerdì scorso sono state liquidate le prime 148 domande analizzate, mentre nei prossimi giorni verranno liquidate ulteriori 743 domande.
Inoltre, in base alle informazioni disponibili, risulta che le domande corrette saranno interamente finanziate.