Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Con un avviso pubblicato sul proprio sito istituzionale lo scorso 11 luglio 2025, l’INAIL ha prorogato dal 3 settembre al 30 settembre 2025 il termine di scadenza per il caricamento della documentazione per tutte le imprese ammesse agli elenchi cronologici provvisori (CD e NCD) del Bando ISI 2024.
Con un comunicato del 18 luglio 2025, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ricorda che il 31 luglio scade il termine per il pagamento della nona rata della “Rottamazione-quater” e della prima (o unica) rata per i contribuenti riammessi alla misura agevolativa, che hanno presentato domanda entro il 30 aprile scorso. Grazie ai 5 giorni di tolleranza previsti dalla legge, saranno considerati regolari anche i pagamenti effettuati entro il 5 agosto.
Il pagamento può essere effettuato presso sportelli bancari, postali, tabaccherie, ricevitorie, ATM abilitati, tramite i canali digitali delle banche, di Poste Italiane e altri PSP tramite pagoPA, sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, con l’App Equiclick o di persona presso gli sportelli su appuntamento.
I contribuenti decaduti nel 2024 possono beneficiare della riammissione pagando le somme dovute, senza sanzioni né interessi, entro la stessa scadenza.
A seguito della conclusione dell’esame del disegno di legge di conversione del D.L. 84/2025 (c.d. decreto fiscale), la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, deliberando di conferire mandato al relatore a riferire in senso favorevole all’Assemblea. Il testo del provvedimento è atteso oggi atteso all’esame dell’Aula della Camera.
Principali novità approvate:
Con l’approvazione di un emendamento specifico, è stata introdotta una nuova possibilità di ravvedimento (annualità 2019-2023) rivolta ai soggetti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) e aderiscono, nei termini di legge, al Concordato Preventivo Biennale (CPB) per gli anni 2025 e 2026.
I contribuenti interessati potranno sanare le violazioni fiscali mediante il versamento dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali nonché dell’IRAP, con modalità agevolate.
È stato inoltre approvato un altro emendamento che introduce disposizioni di esenzione dall’IMU per gli immobili utilizzati per lo svolgimento di attività sportive.
Tra i correttivi approvati nell’ambito della riforma fiscale, spicca l’emendamento volto a rafforzare le garanzie per le imprese durante le verifiche fiscali. La novità interviene direttamente sullo Statuto del contribuente (Legge 212/2000), imponendo che negli atti di autorizzazione e nei verbali redatti da Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza siano «espressamente e adeguatamente indicate» le circostanze che giustificano l’accesso in azienda.
La misura risponde alla condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo (sentenza 6 febbraio 2025), che ha evidenziato la carenza di tutele nel regime attuale. Il nuovo obbligo, tuttavia, avrà effetto solo per gli accessi disposti dopo l’entrata in vigore della legge di conversione, lasciando salvi gli atti precedenti.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il decreto legislativo che introduce il nuovo Testo unico in materia di IVA, in attuazione della legge delega per la riforma fiscale (L. 111/2023). Il provvedimento, di natura compilativa, accorpa la normativa attualmente vigente, tra cui il D.P.R. n. 633/72 e il D.L. n. 331/93, con l’obiettivo di offrire un quadro normativo più sistematico e coerente con la disciplina europea.
Il nuovo testo, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2026, non modifica nella sostanza le disposizioni attuali, se non per esigenze di aggiornamento o coordinamento normativo. Tra le novità, si segnala l’introduzione di una formulazione aggiornata della prova di esportazione e l’adeguamento dei riferimenti normativi relativi alle aliquote ridotte in ambito edilizio.
Restano escluse dal Testo unico le norme in materia di accertamento, mentre sono state reintegrate alcune disposizioni inizialmente espunte, come quelle sulla fatturazione, registrazione e rimborsi. La struttura del Testo Unico è ispirata alla direttiva IVA 2006/112/CE, favorendo l’armonizzazione con il diritto UE.
Le tabelle allegate al D.P.R. n. 633/72, tra le quali vi è la Tabella A, Parte prima, che identifica i prodotti agricoli la cui cessione è ammessa nel regime speciale per i produttori agricoli, pare che non siano state oggetto di modifica o aggiornamento, nemmeno per quanto riguarda i riferimenti alla voci doganali.
Con D.M. 16 giugno 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fissato al 17 giugno 2025 l’apertura della piattaforma informatica attraverso la quale è possibile presentare il modello di comunicazione per accedere al credito d’imposta in relazione agli investimenti in beni strumentali Industria 4.0 effettuati nel corso dell’anno 2025.
Tuttavia, le imprese che alla data del 15 maggio 2025 hanno già comunicato investimenti, sia in via preventiva che di completamento, tramite il modello approvato dal D.M. 24 aprile 2024, con data di ultimazione successiva al 31 dicembre 2024, al fine di mantenere l’ordine cronologico acquisito a seguito della trasmissione della comunicazione preventiva, sono ora tenute a ripresentare la comunicazione entro il 17 luglio 2025 (ossia, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del nuovo modello di comunicazione), utilizzando il nuovo modello, approvato, da ultimo, dal D.M. 16 giugno 2025.
Peraltro, in considerazione dell’annunciato esaurimento delle risorse disponibili per gli investimenti non già comunicati con il precedente modello di cui al D.M. 24 aprile 2024, è indispensabile che le soprarichiamate imprese effettuino la nuova comunicazione entro il termine perentorio del 17 luglio 2025.
Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha emanato il Decreto n. 291898 del 27 giugno 2025, con cui differisce i termini previsti dall’art. 12 dell’Avviso pubblico (DD n. 166844 dell’11 aprile 2025) relativo all’intervento SRF.01 – Produzioni zootecniche, nell’ambito del Piano Strategico PAC 2023-2027.
La proroga delle scadenze riguarda:
La decisione è stata presa in accoglimento della richiesta di AGEA, a seguito delle difficoltà riscontrate dai CAA nella gestione di numerosi PAI. Il provvedimento mira a garantire la più ampia partecipazione degli allevatori interessati.
Si attende la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
Dato il presunto scarso appeal emerso finora sull’adesione al concordato preventivo biennale, è stata avanzata una proposta in Parlamento per una nuova sanatoria riservata a chi vi aderirà. L’iniziativa, inserita in un emendamento del presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato (FdI), prevede uno “scudo” per le annualità 2019-2023 per chi opterà per il concordato nel biennio 2025-2026, e la possibilità di regolarizzare il 2023 anche per chi ha già aderito alla versione 2024-2025. Il meccanismo ricalca quello dello scorso anno, con imposta sostitutiva proporzionata all’affidabilità fiscale (dal 10% al 15%) e una soglia minima di 1.000 euro. La prima o unica rata dovrà essere versata entro il 31 marzo 2026. La misura punta a incentivare le adesioni tra i 2,2 milioni di soggetti ISA ancora fuori. Come ormai accade con troppa disinvoltura, si rileva un intervento della politica su un adempimento che riguarda milioni di contribuenti, ai quali si aggiungono i professionisti che li assistono, alle prese con le scadenze stringenti degli obblighi dichiarativi. Tali proposte a favore dei contribuenti - anche se viste con favore (per lo meno dai diretti interessati) - in un Paese normale dovrebbero però, quantomeno, essere attuate prima dell’inizio della campagna redditi.
Si segnala inoltre che non mancano le critiche dei sindacati e delle opposizioni che vedono in questa proposta un condono mascherato ed una forma di propaganda elettorale.
Luciano Mattarelli
Il Ministero della Salute ha aggiornato la situazione epidemiologica in Italia riguardante la Dermatite Nodulare Contagiosa (Lumpy Skin Disease - LSD) con la Nota prot. 19616 del 3 luglio 2025. In Sardegna, dove la malattia ha mostrato una rapida diffusione, sono stati confermati 9 focolai e segnalati diversi casi sospetti. Circa 600 allevamenti sono già stati sottoposti a controlli clinici.
Le autorità locali e nazionali, insieme al team EUVET della Commissione Europea, hanno identificato l’ingresso del virus intorno ad aprile, e la sua possibile diffusione in tutta l’isola è favorita da vettori come insetti e zecche. È stato disposto il blocco totale dei movimenti di bovini dalla Sardegna verso il continente, misura confermata anche a livello europeo dalla Decisione 2025/1318 del 27 giugno.
Un piano straordinario di vaccinazione di circa 300.000 capi bovini sarà attuato a breve, in attesa della fornitura di vaccini dall’Unione Europea. Intanto, è sotto controllo l’unico focolaio registrato in Lombardia e tutte le spedizioni di bovini dalla Sardegna dal 1° aprile sono state tracciate e monitorate.
Sul sito del Ministero della salute è pubblicato il manuale operativo.
Vedi anche l’approfondimento del Dr. G. Belluzzi “Lumpy Skin Disease (LSD): malattia che distrugge l’allevamento bovino”.
Il Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica ha comunicato che, a partire dal 30 giugno 2025, è attivo il portale ENEA per l’invio delle schede descrittive degli interventi che usufruiscono delle detrazioni fiscali legate all’Ecobonus e al Bonus Casa.
Il termine di 90 giorni per la trasmissione decorre dalla data del 30 giugno 2025 nei seguenti casi:
L’adempimento è fondamentale per accedere correttamente agli incentivi previsti dalla normativa vigente.
L’INPS comunica che i nuovi avvisi di tariffazione per la contribuzione dovuta dai lavoratori autonomi agricoli per l’emissione 2025, con scadenza di pagamento fissata al 16 luglio 2025, sono ora disponibili esclusivamente nel Cassetto Previdenziale del Contribuente, nella sezione “Dati complementari” > “Stampa lettera F24”.
Si ricorda che è stato dismesso il precedente “Cassetto previdenziale per agricoltori autonomi”.
La Regione Emilia-Romagna ha disposto la sospensione degli accessi programmati negli allevamenti suini situati nelle zone di restrizione per Peste Suina Africana (PSA), valide dal 21 giugno al 30 settembre 2025. La misura, basata sulle esperienze degli anni precedenti e sulle indicazioni del Ministero della Salute, mira a rafforzare la biosicurezza, riducendo il rischio di diffusione del virus.
Gli accessi saranno consentiti esclusivamente per attività essenziali legate alla sorveglianza della PSA, visite pre-movimentazione, controlli di biosicurezza e gestione di emergenze. Le verifiche di routine (farmacosorveglianza, anagrafe, benessere animale, ecc.) verranno sospese o eseguite da remoto.
Sarà limitato anche l’accesso di personale esterno non essenziale, incluso per attività di disinfestazione, da svolgersi preferibilmente solo in caso di necessità urgente e con personale che non abbia frequentato altri allevamenti nelle 48 ore precedenti.
Le autorità invitano tutti gli enti interessati a rispettare rigorosamente le nuove disposizioni, in un’ottica di massima precauzione. La mappa delle zone di restrizione è consultabile sul sito EUR-Lex e sulla piattaforma ArcGIS indicata nella comunicazione ufficiale.
Nel 2024 l’agricoltura italiana ha ricevuto oltre 8 miliardi di euro in aiuti pubblici, in gran parte da fondi PAC. Agea, che ne ha gestito il 53%, ha presentato il primo rapporto annuale, evidenziando un cambio di passo grazie a nuove tecnologie satellitari e all’integrazione del sistema Sian. Tra le misure, 76,7 milioni ai giovani agricoltori e 112 milioni al sostegno alimentare. Con l’introduzione della Carta nazionale dell’uso del suolo e del sistema Ams (Area Monitoring System) il controllo ha coperto il 99,57% del territorio.
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 138 del 17 giugno 2025 il Decreto-Legge n. 84/2025, contenente disposizioni urgenti in materia fiscale. Il provvedimento, in vigore dal 18 giugno, da ufficialità a quanto anticipato dall’esecutivo sulla proroga dei termini per i versamenti derivanti dalle dichiarazioni dei redditi, IRAP e IVA per i contribuenti soggetti agli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), inclusi quelli in regime forfetario o dei c.d. “minimi”.
In base all’articolo 13 del DL 84/2025, i nuovi termini di pagamento sono:
La proroga riguarda:
Ricordiamo che dalla proroga restano esclusi i contribuenti che esercitano attività agricole e determinano il loro reddito su base catastale.
Si ricorda che il Click Day per l’accesso ai finanziamenti previsti dal Bando ISI INAIL 2024 (compresi gli Assi 5.1 e 5.2 per il settore agricolo) è fissato per il 19 giugno 2025 alle ore 11:00. Le imprese partecipanti avranno soltanto 20 minuti, fino alle ore 11:20, per inviare la propria domanda. È tuttavia verosimile che le risorse disponibili si esauriscano in tempi ancora più rapidi, dato l’elevato interesse e la natura competitiva del bando.
Infine, si segnala che le imprese che partecipano su Assi e Regioni dove i fondi disponibili risultano sufficienti a coprire tutte le domande non dovranno prendere parte al Click Day. Per queste, l’INAIL ha pubblicato gli elenchi Ncd. I soggetti inclusi in tali elenchi dovranno procedere con il caricamento della documentazione tecnica entro le ore 18:00 del 14 luglio 2025.
Dal 1° ottobre 2025, nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, scatterà il blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5, in attuazione del Decreto-legge n. 121/2023, che impone misure strutturali nei Piani di qualità dell’aria. Il provvedimento mira a contrastare l’inquinamento in risposta a condanne della Corte di Giustizia UE per il superamento dei limiti di legge del particolato.
Ai sensi del D.L. 121/2023 il blocco che le Regioni possono attuare dal 1° ottobre 2025 al 31 marzo 2026 potrà riguardare le autovetture e i veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria "Euro 5".
Le suddette Regioni possono esentare dalle limitazioni alla circolazione le autovetture e i veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 a partire dalla categoria "Euro 3" monofuel o bifuel alimentati con i carburanti alternativi.
Il divieto riguarderà in particolare i comuni oltre i 30.000 abitanti, con adeguato servizio di trasporto pubblico, situati in aree urbane in cui si registrano superamenti dei valori limite.
Tuttavia, il Governo è al lavoro su una possibile modifica normativa. È in corso un’interlocuzione tra le regioni e i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture per valutare misure più equilibrate, che tutelino la salute senza penalizzare eccessivamente la mobilità privata.
Una decisione definitiva è attesa nelle prossime settimane. Le imprese e i cittadini sono invitati a monitorare l’evoluzione normativa per adeguarsi per tempo alle eventuali nuove disposizioni.
L’andamento dei consumi e le incertezze dovute ai possibili dazi che saranno imposti dagli Stati Uniti impongono alle imprese vinicole di valutare tutti i possibili mercati, compreso quello crescente dei vini dealcolati. Nonostante due decreti firmati dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida (dicembre 2024 e maggio 2025), il quadro normativo resta incompleto, frenando gli investimenti delle imprese.
Dopo anni di pressioni, a fine 2023 il MASAF ha autorizzato la produzione nazionale, finora possibile solo all’estero. Il primo decreto, tuttavia, escludeva la possibilità di produrre spumanti dealcolati negli stessi impianti dei vini tradizionali, imponendo rigide separazioni.
Un recente aggiornamento ha risolto questo punto, consentendo l’uso degli stessi stabilimenti con semplice notifica all’ICQRF. Ma resta il nodo fiscale: la nuova disciplina accise entrerà in vigore solo dal 1° gennaio 2026, riservando nel frattempo la produzione alle sole distillerie già autorizzate.
Si spera, ma non vi sono certezza, che nel prossimo “Decreto Fiscalità” sia inserita una norma ad hoc.
L’Unione Italiana Vini ha chiesto una norma transitoria per evitare disparità e rilanciare un settore in attesa di ripartenza.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo correttivo in materia fiscale. Il provvedimento interviene su adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, giustizia e sanzioni tributarie, con l’obiettivo di semplificare gli obblighi fiscali e ampliare la platea del concordato biennale.
Sono tante le novità, partendo dai forfettari l’IVA dovuta dai contribuenti forfettari per operazioni particolari (come reverse charge o acquisti intracomunitari) dovrà essere versata trimestralmente, entro il 16 del secondo mese successivo alla fine del trimestre.
Il testo abroga inoltre l’estensione strutturale del concordato biennale ai forfettari, limitandone l’applicazione al solo 2024.
Per quanto riguarda il Concordato Preventivo Biennale per gli altri contribuenti, il termine di adesione è fissato già per il 2025 al 30 Settembre. Le proposte del Fisco avranno un tetto massimo di crescita, ma solo per i contribuenti con punteggio ISA con voto 8 o superiore.
Per le professioni sanitarie si risolve finalmente il dubbio sulla fatturazione: le prestazioni sanitarie non saranno soggette ad obbligo di fatturazione elettronica. La trasmissione dei dati al Sistema Tessera Sanitaria già dal 2025 diventa annuale.
Infine, per il recupero degli aiuti di Stato fiscali, l’Agenzia delle Entrate dovrà notificare gli atti entro l’ottavo anno dall’uso dell’aiuto o dalla violazione, pena la decadenza.
Non vi sarebbe alcuna intenzione di prorogare le scadenze fiscali imminenti nonostante i disservizi che si sono verificati sul sito dell’Agenzia delle entrate. Lo ha chiarito il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, durante il Festival del Lavoro: restano confermati i termini di fine giugno per saldo 2024 e primo acconto 2025 delle imposte, così come la scadenza del 3 giugno per l’adesione al riversamento dei crediti R&S. Il viceministro ha precisato che il rinvio dei termini non è possibile per i vincoli europei e la necessità di garantire flussi per stipendi e interventi pubblici». In valutazione, invece, un possibile rinvio al 2026 della rata di dicembre. Il versamento al 30 luglio delle imposte dovute per le dichiarazioni dei redditi sarà possibile con l’applicazione della maggiorazione dello 0,40 per cento.
Il Ministero dell’Economia, d’intesa con l’Agenzia delle Entrate, parrebbe pronto a concedere una proroga di un mese per i versamenti fiscali originariamente in scadenza il 30 giugno. Il nuovo termine, fissato al 31 luglio, non comporterebbe alcuna maggiorazione, offrendo così un mese in più a contribuenti e professionisti per adempiere senza oneri aggiuntivi.
Il Ministero pare voglia accogliere le proteste dei professionisti dopo i gravi disservizi informatici registrati il 16 e il 28 maggio, gestiti tempestivamente da Sogei, che hanno rallentato l’aggiornamento dei software dichiarativi, aggravati da ritardi nei flussi dati dell’INPS. In base a quanto pubblicato su alcune testate nazionali, il provvedimento ha già ricevuto il via libera dalla Ragioneria generale dello Stato.
Una tregua tecnica, quella al 31 luglio, che non raffredda il carico fiscale ma consente almeno un piccolo margine di respiro operativo.
Sul Supplemento Ordinario n. 20 alla Gazzetta Ufficiale n. 122 del 28 maggio 2025, è stato pubblicato il Decreto Ministeriale del 24 aprile 2025, con il quale il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha approvato le modifiche agli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) applicabili al periodo d’imposta 2024.
Il decreto ministeriale assume particolare rilievo, poiché le risultanze dell’applicazione degli ISA integrati con le modifiche approvate dallo stesso, determinate anche a seguito della dichiarazione di ulteriori componenti positivi di reddito per migliorare il proprio profilo di affidabilità fiscale, rilevano sia ai fini dell’accesso al regime premiale, sia per le attività di analisi del rischio di evasione fiscale.
Sul punto si ricorda che, con Provvedimento 11 aprile 2025, prot. n. 176203/2025, l’Agenzia delle Entrate ha definito i punteggi di affidabilità fiscale relativi al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024, il cui conseguimento consente l’accesso ai benefici premiali accordati ai contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale, tra cui, ad esempio, l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per il rimborso e la compensazione del credito IVA, l’esclusione dall’applicazione della disciplina delle società non operative e l’esclusione dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici (si veda la Circolare n. 304/2025).
In ogni caso, con il D.M. 24 aprile 2025, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha approvato le modifiche ai propri D.M. 18 marzo 2024 e 31 marzo 2025, con i quali erano state approvati gli Indici sintetici di affidabilità fiscale relativi ad attività economiche dei comparti delle manifatture, dei servizi, del commercio e delle attività professionali e di approvazioni delle territorialità specifiche.
Le modifiche apportate tengono conto delle ricadute correlate al nuovo scenario economico associato alle tensioni geopolitiche, ai prezzi dell’energia, degli alimentari e all’andamento dei tassi di interesse.
Da ultimo, si evidenzia che il software realizzato dall’Agenzia delle Entrate per l’applicazione operativa degli ISA, terrà conto delle modifiche apportate dal D.M. 24 aprile 2025.
Gli operatori del settore agrivoltaico lanciano un allarme: i tempi imposti dal bando PNRR 2024 risultano incompatibili con la realtà delle procedure autorizzative e operative necessarie per la realizzazione degli impianti. In base ai dati diffusi dal GSE con il primo Bando sono stati ammessi 540 progetti dei quali 270 mediante la procedura dell’asta, per una potenza complessiva di circa 1,5 GW. Tuttavia, le scadenze imposte – conclusione lavori entro giugno 2026 e connessione entro tale data – sono considerate irrealistiche, in particolare per gli impianti di grandi dimensioni.
Le principali criticità evidenziate dagli operatori riguardano la lentezza del permitting secondario, la rigidità burocratica nella definizione della fine lavori, i vincoli legati alle stagionalità agronomiche e le difficoltà di accesso al credito, acuite dal rischio di ritardi nella messa in esercizio.
Per evitare l’abbandono dei progetti, è stato avviato un dialogo con il Ministero dell’Ambiente per richiedere una proroga tecnica (fine lavori al 31 ottobre 2026 e connessione al 31 dicembre 2027) e una maggiore coerenza tra gli obiettivi PNRR e le condizioni operative effettive. In assenza di correttivi, molti investitori stanno valutando l’uscita dal bando e il passaggio a strumenti alternativi, come il decreto FerX, ritenuto più flessibile e atteso entro fine 2025.
La perdita dei fondi PNRR – affermano gli operatori – sarebbe un’occasione mancata per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia, già in ritardo sugli obiettivi al 2030. Ogni progetto coinvolge una filiera ampia di imprese, tecnici e agricoltori, per cui è urgente adottare misure che garantiscano certezze operative e tempi compatibili con la realtà del settore.
Il 26 maggio, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di imposta di registro e di altri tributi indiretti.
Il provvedimento, che raccoglie in modo organico le norme vigenti, prevedendo l’abrogazione dei numerosi provvedimenti che oggi le contengono, si inserisce nel percorso di razionalizzazione e semplificazione del sistema fiscale e tributario italiano, in l’attuazione della legge delega 9 agosto 2023, n. 111.
Le disposizioni oggetto del nuovo Testo unico riguardano:
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 118, del 23 maggio 2025, il Decreto 29 aprile 2025 del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Il provvedimento, nell’ambito del Piano di gestione dei rischi in agricoltura 2025, proroga al 10 maggio 2025 il termine per la sottoscrizione delle polizze relative alle colture permanenti.
Il Decreto interviene sull'allegato 1, punto 1.5 del decreto 19 febbraio 2025, n. 78382 aggiungendo all'elenco delle fitopatie assicurabili o assoggettabili a copertura mutualistica a carico delle produzioni vegetali la seguente: «1.5.36 Trichoderma agressivum».
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 117 del 22 maggio 2025 il Decreto 31 marzo 2025 del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Il provvedimento, nell’ambito del Piano di gestione dei rischi in agricoltura 2025, proroga al 10 aprile 2025 il termine per la sottoscrizione delle polizze relative alle colture a ciclo autunno-primaverile.
Il decreto modifica inoltre gli allegati 1, 3 e 4 del Piano e introduce semplificazioni per le polizze index: per gli schemi già approvati nella precedente campagna, non sarà necessaria una nuova istanza, a condizione che vengano mantenuti gli stessi requisiti. La misura mira a facilitare l’adesione degli agricoltori agli strumenti di gestione del rischio previsti dal PSP 2023–2027.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni previste dal decreto direttoriale del 4 aprile 2025, relative al “Bando per Investimenti per le imprese boschive e della lavorazione del legno”.
La decisione è stata presa a seguito dell’esaurimento delle risorse disponibili e ha effetto a partire dalle ore 12:00 del 21 maggio 2025.
Venerdì 16 maggio 2025, importante data di scadenze fiscali, il sito dell’Agenzia delle Entrate (AdE) ha subito un blocco, rendendo inaccessibile il Cassetto Fiscale e causando problemi anche al portale dedicato alla dichiarazione precompilata 2025.
Si ipotizza che i problemi siano collegati al lancio della possibilità di modifica e invio della dichiarazione precompilata 2025, con un conseguente boom di accessi che ha sovraccaricato il sistema.
A seguito dei disservizi registrati il CNDCEC ha chiesto proroga per gli adempimenti in scadenza venerdì.
“Prorogare i termini dei numerosi adempimenti in scadenza in data odierna a causa del blocco informatico dei servizi telematici dell’Agenzia delle entrate necessari, tra l’altro, alla trasmissione delle deleghe di pagamento, verificatosi a partire dalle ore 10:30 circa di oggi”. È statala richiesta avanzata dal Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio in una lettera inviata al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone.
Tra le 47 scadenze del 16 maggio la principale riguarda i versamenti IVA mensili e trimestrali (primo trimestre 2025).
Ricordiamo che l’articolo 1 del D.L. n. 498/1961 stabilisce che qualora gli uffici finanziari non siano in grado di funzionare regolarmente a causa di eventi di carattere eccezionale, non riconducibili a disfunzioni organizzative dell'amministrazione finanziaria, i termini di prescrizione e di decadenza nonché quelli di adempimento di obbligazioni e di formalità previsti dalle norme riguardanti le imposte e le tasse a favore dell’erario, in scadenza durante il periodo di mancato o irregolare funzionamento, sono prorogati fino al decimo giorno successivo alla data in cui viene pubblicato il provvedimento di irregolare funzionamento.
È stato pubblicato il Decreto Interministeriale n. 1222 del 17 aprile 2025, che disciplina l’indennità di sostegno al reddito per i lavoratori del settore della pesca marittima, in relazione ai periodi di fermo pesca obbligatorio e non obbligatorio relativi all’annualità 2024. L’indennità, pari a un massimo di 30 euro giornalieri, è riconosciuta anche il sabato e spetta ai dipendenti, inclusi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca.
La misura, finanziata con un fondo di 30 milioni di euro, copre sia i fermi imposti da provvedimenti normativi (come per la pesca a strascico o del pesce spada), sia quelli volontari dovuti, ad esempio, a condizioni meteomarine avverse o indisponibilità dell’equipaggio. Le domande possono essere presentate dalle ore 12:00 del 23 aprile fino alle ore 23:59 del 16 giugno 2025 tramite la piattaforma telematica “Fermo Pesca”, accessibile dal portale “Servizi Lavoro”.
La Fondazione ENPAIA chiude il Bilancio Consuntivo 2024 con un avanzo di 22,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 16,2 milioni del 2023. È il secondo miglior risultato nella storia dell’Ente.
Il risultato è trainato dalla gestione finanziaria e dalle dismissioni immobiliari, con investimenti per 544 milioni e disinvestimenti per 509 milioni, e un rendimento netto del 3,14%. Particolare attenzione è stata data agli investimenti mission-related e strategici, con partecipazioni in Granarolo, Bonifiche Ferraresi, Masi Agricola e fondi CDP.
Il patrimonio sale a 2,1 miliardi (+1,3%), mentre la gestione previdenziale registra contributi accertati per 171,5 milioni (+5%).
In aumento anche il numero degli iscritti che superano quota 41.000 e il numero delle aziende attive a 9.166 nel 2024. Una crescita che nel corso degli ultimi 5 anni ha fatto registrare un andamento costante, con un incremento rispettivamente del 6,6% degli iscritti e del 7,3% delle aziende.
Fonte Fondazione ENPAIA
Dal 30 aprile 2025, gli intermediari abilitati potranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate le richieste per l’acquisizione massiva dei dati relativi agli Isa 2025, grazie alla pubblicazione del software dedicato.
I dati, indispensabili per la definizione delle posizioni dei contribuenti e per l’elaborazione del concordato preventivo biennale 2025-2026, saranno disponibili secondo le specifiche tecniche approvate con il provvedimento dell’11 aprile scorso.
La procedura differisce a seconda del possesso o meno della delega alla consultazione del cassetto fiscale. È possibile anche l’acquisizione puntuale tramite l’area riservata dell’Agenzia.